L'ex direttore di Aquafan: "Basta con la caccia allo shottino. Creiamo una Riccione sicura per i giovani"
«A Riccione non c’è nessuna proposta strutturata che possa accogliere in maniera ideale e protetta i ragazzini». A dichiararlo tout court è Claudio Villa, l’ex storico direttore di Aquafan. Che evitando i soliti luoghi comuni su giovani e gioventù, cerca di arrivare dritto al punto, chiedendosi «quali accorgimenti siano stati apportati dall’esperienza dello scorso anno che già costituiva un chiarissimo campanello d’allarme». A 360 giorni di distanza da quel che gli sembra un nulla di fatto, nota che tutti invocano «ceffoni, controlli e coprifuoco, mentre nessuno si domanda cosa stiamo proponendo per questi adolescenti e in che modo possiamo accudirli e proteggerli». Al contempo Villa segnala che, «anche senza un divertimento serale adeguato, i ragazzini non se ne vanno a dormire, ma vagolano senza meta fino all’alba, cercando di sfogare ormoni e energia “con o contro” tutto quello che incrociano». Afferma di averli visti con i suoi occhi domenica scorsa all’alba, quando «viale D’Annunzio era un percorso ad ostacoli di ragazzini impazziti, mentre i campi di Padel erano in funzione», ma vuoti. Da qui la domanda: «Perché non si strutturano proposte all’altezza, ma si dà solo la caccia allo shottino multiplo?». I giovani gli sembrano dunque paradossalmente «l’unico target per il quale non si applichi la legge di mercato, perché in questo caso l’adolescente - consumatore, non trova l’offerta - prodotto e così se la deve pericolosamente inventare». Al netto delle polemiche, Villa ritiene che «dare la colpa al Covid, alla famiglia, alla scuola, alla società in generale e a Tik Tok, faccia stare tutti meglio con la coscienza ma lasci i problemi intatti». Ma concludendo si dice certo che «con uno sforzo da parte di tutti, amministrazione e imprenditori in primis, ce la possiamo fare».