«Nessuna guerra in atto», risponde Rimini a Riccione ma spera anche che sul bando reti non ci siano nemmeno passi indietro. Su questo però sarà il Tar a indicare la direzione, perché, come scritto ieri dal Corriere, ad esso si è rivolta Riccione per chiedere la rivalutazione del bando emanato a fine 2020.
La risposta di Rimini
«Il Comune di Riccione ha tutto il diritto di esternare i propri dubbi rivolgendosi al Tribunale amministrativo. Non c’è alcuna guerra in atto – dicono da palazzo Garampi e ricapitolano –. Il bando coinvolge 43 Comuni di Romagna e Marche (27 in provincia di Rimini, 11 in provincia Pesaro Urbino e 7 Forlì-Cesena), ha Rimini come capofila ed è partito proceduralmente nel 2014; è stato pubblicato il 30 dicembre 2020, le offerte, come da termini di gara, sono arrivate nel mese di dicembre 2022 e le buste aperte in data 8 e 15 febbraio 2023». Il fatto sarebbe anche che, dice Rimini: «Sino a dicembre 2022 il Comune di Riccione non aveva mai esternato formalmente alcun rilievo. Anzi, espressamente interpellato, aveva deciso di mantenere la proprietà degli impianti di distribuzione del gas, continuando a percepire il relativo canone».
Gara in corso
Vero è anche che, stando alla stessa ricostruzione fatta dal comune riminese, nel frattempo a Riccione è cambiata la giunta e il suo colore. «La gara è in corso di svolgimento, alterarne le regole in corso significherebbe violare la legge e le norme, esponendo gli Enti a una sequenza probabile e infinita di ricorsi – ribadisce però il comune di Rimini oggi –. Se Riccione crede che ciò sia possibile fa bene a ricorrere al Tar. La legge dispone in maniera differente. Se il Tribunale accogliesse il ricorso, si dovrebbe ripartire daccapo con una nuova procedura e un tempo di bando che si aggirerebbe probabilmente intorno ai 3 o 4 anni da oggi, ammesso che vada tutto liscio come l’olio. Con il bando in corso, è stato calcolato che tutti i Comuni partecipanti avrebbero un vantaggio economico in parte straordinario e per grandissima parte di essi anche in parte corrente. Dal punto di vista, che è quello che conta di più, degli utenti e cioè dei cittadini la gara porterà a tariffe per la distribuzione del gas più convenienti».