Riccione, volontari al lavori per pulire la spiaggia



RICCIONE. Si è svolta domenica, promossa dal WWF di Rimini, con una ventina di volontari, l’iniziativa di pulizia dai rifiuti della “Costa del Marano”, dal confine riminese a sud della ex colonia Bolognese alla foce del fiume, in comune di Riccione. L’intervento si collega alla campagna nazionale “Adopt a Beach” del WWF Italia ed è stata la prima di una serie di azioni similari che riguarderanno nei prossimi mesi anche la spiaggia di Fiorenzuola di Focara, all’estremo Nord della provincia di Pesaro, oggetto di interventi di pulizia da parte del WWF anche negli anni scorsi, e quella fra Torre Pedrera ed Igea Marina nel Riminese.
Il programma del Wwf Italia “Adopt a beach” è finalizzato al monitoraggio dell’inquinamento costiero e della presenza di rifiuti sulle spiagge italiane. L’intento che il WWF di Rimini si è dato con questo primo intervento di pulizia sulla costa del Marano, quella che negli scorsi anni avevamo chiamato la “Spiaggia del Fratino”, è stato infatti di concentrare l’iniziativa proprio sull’area della Reggiana, interessata ora da un interessante progetto di tutela del comune di Riccione, ed eventualmente su altri punti della costa su cui il coordinamento delle associazioni ambientaliste del Riminese ha avanzato richieste di tutela. «Si tratta infatti», scrive il WWF, «dell’ultimo tratto di costa riminese caratterizzato da una limitata antropizzazione e dalla presenza di preziosi valori di natura, con specie vegetali ed animali rare, fra cui la nidificazione del fratino (Charadrius alexandrinus ), un piccolo uccello limicolo a rischio estinzione.... L’area merita perciò una particolare attenzione e per questo abbiamo voluto concentrarvi l’intervento di pulizia di domenica, invitando a collaborare anche le altre associazioni del Coordinamento riminese con le quali come WWF abbiamo condiviso nel tempo tutte le battaglie per la tutela del tratto di costa fra Miramare e foce Marano. Legambiente Valmarecchia, dnA Rimini e Federica De Lorenzo per Terra Blù e Greenpeace gruppo di Rimini avevano dato l’adesione».
i volontari di domenica hanno trovato soprattutto oggetti e frammenti di plastica di piccole dimensioni e diversissime tipologie ma anche le “calze” variamente colorate provenienti dagli allevamenti di cozze, bottiglie e bottigliette di pet e vetro, lattine di alluminio, pezzi di tela e brandelli di stoffa, cartoni , ed anche molti mozziconi di sigarette.