Riccione, uccise la moglie malata di Alzheimer. Per il marito fu «un gesto d’amore». Condannato a 14 anni

Nel giugno del 2020 uccise la moglie malata di Alzheimer, soffocandola e facendole ingerire un mix di farmaci che l’hanno fatta sprofondare in un sonno profondo, dal quale non si è vegliata più. «E’ stato un gesto d’amore», ha detto e ribadito negli anni il marito, Filippo Maini, finito a processo per omicidio volontario aggravato davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Rimini. Corte che nel pomeriggio ha emesso il suo verdetto: 14 anni di carcere, risultato della compensazione tra attenuanti e aggravanti, in cui hanno prevalso le prime. La pena chiesta dalla pubblica accusa, rappresentata dal pm Luca Bertuzzi, era infatti di 21 anni di reclusione. Tra 90 giorni sarà possibile leggere le motivazioni della sentenza. L’uomo, oggi 80enne, infermiere in pensione, è assistito dall’avvocato Alessandro Sarti del foro di Rimini, mentre i figli della coppia, costituitisi parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Umberto De Gregorio.