Riccione «Tosi sindaca per la terza volta, siamo al lavoro per la sua ricandidatura»

Riccione

RICCIONE. Fabrizio Pullè è il capogruppo in Consiglio comunale della lista civica Noi riccionesi. Pullè non ha dubbi: il prossimo candidato sindaco sarà Renata Tosi, nel caso in cui sia tecnicamente possibile.
Dall’area di centro sinistra arrivano segnali di avvicinamento in vista del 2022, quando si voterà per scegliere il successore di Renata Tosi. Voi di Noi riccionesi a che punto siete? È già iniziato il confronto per un accordo?
«Il confronto per un accordo per le elezioni comunali del giugno 2022 non è ancora iniziato, semplicemente perché siamo solo a metà mandato, ed oggi siamo assolutamente concentrati a portare a casa gli obbiettivi che ci eravamo prefissi in campagna elettorale nel 2017 e che costituiscono l’asse portante del nostro programma di coalizione e dell’accordo di governo».

Gli equilibri tra i partiti di maggioranza, almeno stando ai risultati delle regionali, sono cambiati. Forza Italia si è indebolito e Fratelli d’Italia rafforzato. Ne terrete conto?
«Quando abbiamo deciso di confrontarci con la “cosa pubblica” e di vedere se vi fosse la possibilità di dare a Riccione una nuova luce dopo gli anni grigi delle sinistre, abbiamo improntato un nuovo modo di intendere la politica, che fosse lontano anni luce dalle logiche del “manuale Cencelli”. La coalizione che ha portato Renata alla vittoria nel 2017 è rappresentata da sei liste e partiti, tutti ugualmente importanti. Non ci preoccupa il calo di Forza Italia e siamo contenti per la crescita di FdI e della netta affermazione della Lega; ma gli elettori che fanno capo al civismo di Noi Riccionesi e della Lista civica Renata Tosi non avevano candidati diretti e non erano parte diretta della competizione elettorale. La nostra coalizione è una grande famiglia. Abbiamo tutti promesso di fare un passo indietro a livello personale, affinché fosse centrale il risultato della squadra e della coalizione».

Un eventuale candidato sindaco potrà essere di Noi riccionesi oppure andrà trovata una mediazione sul nome?
«Oggi come oggi, il candidato sindaco della coalizione, dopo Renata, è Renata. Stiamo verificando la possibilità tecnica che la Tosi possa ricandidarsi anche per un ulteriore mandato, in ragione del fatto che la sua prima amministrazione è caduta ad ancora più di due anni dalla propria scadenza naturale. La strada che vogliamo percorrere è quella della sua ricandidatura: sulla normativa ci sono interpretazioni, abbiamo chiesto pareri anche al ministero per avere una risposta precisa. Nel caso in cui non potessimo ricandidare Renata, il nome del prossimo candidato sindaco sarebbe comunque il minore dei problemi. Quello che ci interessa è il programma, il percorso intrapreso, che porterà Riccione ad un totale rinnovamento e cambiamento: il porto, il quadrilatero di viale Ceccarini, Riccione Paese, e in campo privato gli interventi da portare avanti, già visti con le manifestazioni di interesse e che andranno a breve verso gli accordi operativi».

Il candidato potrà essere espresso dalla Lega?
«Qualora, lo ribadisco, non potesse essere Renata, verrà individuata la persona che più rappresenterà la coalizione. Che sia della Lega, o di Noi riccionesi, o della Lista civica Renata Tosi, o delle altre forze, è del tutto irrilevante. La scelta ricadrà sul soggetto che meglio potrà portare avanti il programma che già abbiamo».

Tosi è una candidata forte, secondo lei c’è un nome altrettanto di prestigio nel centro destra?
«Renata Tosi non è solo un nome molto forte. Renata è una “nuova idea” di fare politica: diretta, tra la gente e per la gente, chiara, trasparente. Una politica operosa, una politica che si dimentica dei favoritismi, delle tattiche di palazzo e delle alchimie delle segreterie, e che vive nell’esclusivo interesse di portare a Riccione un miglioramento significativo».

Qual è il vostro giudizio sull’operato di Renata Tosi?
«Estremamente positivo. Renata è niente di più e niente di meno di quello che ci immaginavamo; purtroppo, per problematiche esterne a lei, il primo mandato è stato difficoltoso; ora siamo invece assolutamente coesi e concentrati sui risultati da ottenere. Con Renata è facile. Quando hai una Ronaldo in squadra, il tuo compito è esattamente quello di cercare di farla lavorare al meglio».

Riccione, nella provincia di Rimini, ha il tasso di internazionalizzazione del proprio turismo più basso, in proporzione arriva la metà degli stranieri rispetto a Rimini: è un dato che deve preoccupare o va bene così?
«Questo è un dato che non preoccupa. Innanzitutto è un dato che dovrebbe essere capito per come viene composto. Ogni persona di buon senso non potrà non convenire, però, sul fatto che è inutile avere una percentuale positiva sugli arrivi e sui pernottamenti degli stranieri, se gli stessi arrivano e pernottano con formule che sono “all inclusive” e sono a prezzi stracciati. A noi interessano i numeri che siano coniugati alla qualità. Ciò che guardiamo con interesse è quindi il costo medio camera che un ospite corrisponde, e la capacità di spendere anche negli altri settori del turismo della città».

E’ salito sul Metromare?
«Non ci sono mai salito. Abito davanti alla stazione dei treni, e mi sarebbe pure comodo, astrattamente; il problema è che non è collegato con nulla: se devo andare in tribunale, il Trc non ci arriva. Come non arriva alla Agenzia delle entrate, all’Inps, all’Inail, all’Ospedale di Rimini, all’aeroporto, al centro studi di Rimini. E’ un’opera scollegata da tutto, che passa su di un asse di poco interesse: i turisti lo preferirebbero più sul mare, i cittadini più verso monte. E’ un percorso che sta nel nulla. Un’opera inutile».

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