Riccione. Rubano marmitte delle auto in sosta, due denunciati

Due italiani sono stati denunciati dalla Polizia locale di Riccione per ricettazione e furto durante un’operazione che ha smascherato una banda specializzata nel furto di catalizzatori dalle auto in sosta. I malviventi, attrezzati con flessibile a batteria, sega per metalli e altri strumenti da scasso, razziavano i preziosi componenti per rivenderli sul mercato nero.
L’operazione ha portato al sequestro di quattro catalizzatori rubati, due elettroutensili portatili e vari arnesi da scasso. Il sequestro è stato convalidato dall’autorità giudiziaria e il processo si celebrerà nelle prossime settimane.
La segnalazione che ha fatto scattare l’indagine
Tutto è iniziato la settimana scorsa grazie alla tempestiva segnalazione di un cittadino che si trovava nei pressi della farmacia comunale di via Adriatica. L’uomo ha richiamato l’attenzione di una pattuglia della Polizia locale in servizio notturno dopo aver sentito rumori metallici sospetti. Il testimone ha raccontato di aver visto due persone armeggiare sotto una Jeep parcheggiata, con scintille metalliche che fuoriuscivano da sotto il veicolo.
Quando è scattato l’allarme dell’auto, i due malviventi sono saliti rapidamente su una station wagon e si sono allontanati verso sud. Gli agenti, controllando la Jeep, hanno scoperto che il catalizzatore era stato manomesso e hanno trovato a terra un componente metallico parzialmente tagliato.
Le ricerche della station wagon hanno portato i poliziotti in un parcheggio isolato di via Puglia, dove hanno individuato due uomini tra i trenta e quaranta anni che corrispondevano perfettamente alla descrizione del testimone. Entrambi avevano mani e vestiti sporchi di polvere e fuliggine, segni evidenti dell’attività appena svolta.
La perquisizione del veicolo ha confermato i sospetti: all’interno c’erano quattro catalizzatori di diverse forme con segni di taglio recentissimi, due costosi elettroutensili a batteria per il taglio dei metalli e altri strumenti da scasso. Nei giorni seguenti sono arrivate le querele del proprietario della Jeep danneggiata e di altri automobilisti vittime dello stesso tipo di furto.
Un fenomeno in crescita che colpisce gli automobilisti
Se un tempo i ladri prendevano di mira le autoradio, oggi la Polizia locale registra un nuovo e preoccupante fenomeno: il furto di componenti meccanici di valore, in particolare i catalizzatori. Questi dispositivi, ormai standard su tutte le auto moderne a combustione, sono essenziali per ridurre le emissioni di CO2 e polveri sottili, permettendo ai veicoli di rispettare le sempre più severe normative antinquinamento.
I catalizzatori funzionano trasformando i composti nocivi grazie alle alte temperature e soprattutto all’utilizzo di metalli preziosi come rodio, palladio e platino. Sono proprio questi elementi metallici di enorme valore a scatenare l’interesse del mercato nero, considerati i prezzi elevatissimi che raggiungono.
Per i proprietari delle auto derubate, però, il danno è doppio: oltre al costo economico della sostituzione, spesso molto elevato, c’è anche l’inconveniente di rimanere senza mezzo di trasporto per il tempo necessario alla riparazione.