Riccione, morto Riccardo Mazzoli, storico fornaio anima del quartiere Alba

«Questa mattina siamo stati svegliati da quella notizia che speravamo non arrivasse mai ma sapevamo che era solo questione di tempo. Se n’è andata una persona speciale che mi ha insegnato tanto e in particolare il vero significato della parola “amicizia”»: queste le parole di Roberto Monaco nell’annunciare che Riccardo Mazzoli, grande amico del padre, lo stava raggiungendo. Scomparso a 84 anni, era definito l’anima del quartiere Alba, di cui ha fatto la storia. Simbolo degli anni “ruggenti” della zona. La sua attività di viale Verdi, dove con la stessa passione del padre faceva il pane, era un punto di ritrovo, per ragazzini, massaie, amici. Quando lasciò l’attività, in cui per anni con lui hanno lavorato la moglie Gabriella e i figli Bice, Laura, Gianni e Andrea, si era dedicato alle sue passioni, una su tutte l’Inter, per cui tifava con ardore.

Nel cuore di tutti

«Potremmo scrivere un libro su di lui – raccontano Deborah Freddi e Oscar Maggioli che hanno ereditato il suo storico formo, ora “La Moderna” –. Era una persona unica e rara. Prima che si ammalasse veniva a trovarci ogni giorno. Può sembrare un caso, ma mio padre, suo grande amico, anche lui fornaio, morì tre anni fa, proprio in questo giorno. Non c’è che dire: ha fatto la storia dell’Alba».

Anche l’associazione si stringe al dolore della famiglia: «Ci lascia un’altra grande eccellenza del quartiere e di Riccione tutta, il fornaio che per 70 anni ha servito la riviera con i suoi hotel e ristoranti. Lascia il testimone alla storica pasticceria Moderna che oggi abita il suo laboratorio e dove, fino a meno di un mese fa, ancora andava a dispensare consigli e aneddoti. L’associazione Riccione Alba si stringe al dolore della famiglia porgendole le sue più sentite condoglianze».

Impossibile per Daniele Tomassini, la cui famiglia è proprietaria dell’Hotel Vergilius a pochi metri dal forno, non commuoversi pensando ai momenti di ilarità e spensieratezza passati «avvolti dal profumo del pane – ricorda nostalgicamente –. Alla mattina, prima di andare a scuola, ci fermavamo per prendere 500 lire di spianata: c’era la fila. Erano i tempi d’oro, quando viale Verdi era piena di alberghi e lo si vedeva con il furgone andare a consegnare il pane. Mi ricordo i suoi bomboloni, i più buoni di Riccione. Solare, buono, un difetto però ce lo aveva: era un interista sfegatato».

«Un riccionese storico – racconta Marco De Pascale – in particolare un riccionese “dell’Alba”. Resterà nel ricordo della città come gran lavoratore, sempre pronto alla battuta e al pragmatismo. Ho avuto la fortuna di conoscerlo grazie all’amicizia con i figli Andrea e Gianni, e alla comune passione per l’Inter: mancherà».

I funerali si svolgeranno lunedì alle ore 10 nella chiesa Gesù Redentore (Alba) di Riccione. Domani la veglia di preghiera dalle 20.

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