Riccione, l’ex Etichettificio Dany con 60 lavoratori chiude a fine anno, i sindacati: “La lotta è appena iniziata”

“Nell’area industriale di Riccione tra tante realtà aziendali di successo, ne spicca una che da azienda leader non solo in provincia, ha comunicato il 30 giugno scorso l’intenzione di chiudere il sito produttivo di Riccione entro la fine dell’anno”.
In una nota, i sindacati Slc Cgil Rimini, Fistel Cisl Romagna e Uilcom Uil Rimini annunciano la chiusura dell’ex Etichettificio Dany, che tre anni fa passò di mano dal suo fondatore Marco Olivieri al gruppo All4labels, multinazionale la cui proprietà è nelle mani del fondo svedese di Private Equity, Triton Capital.
“In questi anni - sottolineano i sindacati - l’etichettificio ha prodotto fatturati importanti e nel contempo ha dato lavoro a circa 60 lavoratori ed annesse famiglie. La All4labels dopo un periodo di assoluto silenzio, lasciando intendere che il business aziendale del sito di Riccione fosse coerente con le strategie del gruppo, il 30 giugno scorso ha convocato le organizzazioni sindacali per comunicargli l’intenzione di chiudere il sito riccionese entro la fine dell’anno, cercando tutte le strade per soluzioni non traumatiche nei confronti dei lavoratori”.
I sindacati però non ci stanno: “C’è qualcosa che però non ci torna, perché al di là dei proclami, la All4label ha imposto un’accelerazione significativa e reale dei tempi di chiusura, con tentativi di “autospegnimento” del sito produttivo attraverso dimissioni spontanee, ma anche con un anomalo calo di lavoro, e sino all’invio di semilavorati ad altri stabilimenti italiani di loro proprietà. Questo come Organizzazioni Sindacali non lo permetteremo. Se la soluzione non traumatica nei confronti dei lavoratori dipendenti significa proporre lo stesso lavoro ad altre sedi nell’Italia, allora pensiamo di trovarci di fronte a chi si immagina il lavoro come quello strumento nel quale il lavoratore deve essere sacrificabile in nome di tutto, la persona come merce e non come investimento per il futuro.
L’azienda è sana al pari degli altri siti, e per questo non comprendiamo quale sia il reale motivo, ad oggi non confutato dati economici dei quali non ci è stata consegnata nessuna documentazione. Ciò che rimane per ora di concreto sul tavolo negoziale è la dichiarazione aziendale ed il posizionamento sindacale che informerà tutti i lavoratori dell’Etichettificio in assemblea nei prossimi giorni e che al contempo si sta già muovendo per mettere in piedi le azioni di contrasto a questa scelta sbagliata, partendo dal coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali, non escludendo l’allargamento della vertenza alle Federazioni sindacali nazionali. La lotta è appena iniziata, non staremo fermi a guardare una scelta presa in stanze dove oltre ai numeri non c’è altro, di sicuro non c’è la conoscenza del territorio con tutte i suoi risvolti sociali, sui quali coinvolgeremo tutte le Istituzioni interessate”.