Riccione, l’edicola cartoleria di viale Cervino chiude dopo 25 anni: “Internet ci ha rovinato”

La serranda è alzata in viale Cervino, all’edicola cartoleria di Erika Guidotti, ma c’è un grande cartello attaccato sulla vetrina, e accanto in basso ce n’è un altro con la scritta “vendesi”. Chiude i battenti infatti l’attività che per 25 anni è stata punto di riferimento insostituibile per scolari e professori, cittadini e turisti che volevano rifornirsi di cancelleria, carta e penna, di divertenti cartoline da spedire durante le vacanze al mare e soprattutto dell’informazione quotidiana dei giornali. Col tempo però le cose sono lentamente cambiate e l’attività è diventata più complessa.

La titolare racconta

«La rete, le multinazionali, la grande distribuzione, ci hanno rovinato – racconta Erika -. Io ho “vissuto” la mia attività per 25 anni, stringendo amicizie, vivendo con passione il mio lavoro, perché qui ci sto davvero bene. Purtroppo non posso più andare avanti. Pensi che dal 2019 al 2023 hanno chiuso 2.700 edicole, quindi non sarò l’ultima. Ma mi preme dire che l’unica cose che mi spiacce davvero – continua - è lasciare i clienti con cui avevo stabilito una quotidianità durata 25 lunghi anni: perché io amo il mio lavoro e mi spiace per i miei colleghi, che andranno via via estinguendosi. Lo dico con rammarico perché il lavoro dell’edicolante l’ho fatto perché mi piaceva: mi hanno dato una mano i miei genitori all’inizio, poi tutto da sola».

La chiusura di una cartoleria che ha rappresentato per anni un punto di riferimento per una comunità locale è sempre un momento triste, carico di riflessioni sul cambiamento dei tempi e sul futuro del commercio tradizionale. Con l’avvento dei centri commerciali e la proliferazione delle grandi catene di distribuzione, il panorama del commercio al dettaglio ha subito significative trasformazioni. «Qui ordinano i libri – spiega – poi quaderni, penne e altro lo vanno a comprare nei grandi magazzini. I giornali poi li vendiamo solo ad un certo target. Quando verrà a mancare anche questo, finirà la carta stampata. Oggi i giovani si informano sui telefonini».

Il commiato e la speranza

«Il 18 gennaio sono stati 25 anni di attività - si legge nel cartello affisso fuori alla cartoleria di Erika . Il mio percorso lavorativo è giunto al termine. Tengo molto a ringraziarvi per esser stati così fedeli e aver contribuito alla mia permanenza per tutto questo tempo. Gli anni trascorsi con voi sono stati molto belli, mi avete tenuto compagnia, abbiamo chiacchierato, riso e scherzato. Ci mancherete». E conclude con una speranza: «Noi vendiamo tutto. Mi piacerebbe che qualcuno acquistasse la licenza per portare avanti quello che io, a malincuore, ho creato e devo lasciare».

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