Incendio doloso distrugge gazebo piscina a Portoverde

Riccione

Le fiamme hanno completamente distrutto il front-office della piscina olimpionica “Blue Paradise Beach” a Portoverde. I vigili del fuoco sono intervenuti poco prima della mezzanotte di lunedì per avere ragione dell’incendio che ha “cancellato” il chiosco adibito a reception e a mini shop (per la vendita di cibo e gadget). Immediatamente di fianco alla struttura, completamente in legno, è stata trovata una tanica con liquido infiammabile. Segno che pare non lasciare dubbi sull’origine dolosa del rogo.

La probabile matrice omofoba

Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Riccione che stanno anche visionando le immagini di videosorveglianza. Il gestore della struttura, che è di proprietà comunale, Davide Piccioni è però certo che si tratti di una rivalsa personale. «È stato un atto volontario e omofobo. Non è la prima volta. Giorni fa abbiamo ricevuto delle telefonate anonime offensive. Tutto in concomitanza con l’esposizione, in occasione della settimana del Pride, di bandiere color arcobaleno». Fatto che non è isolato, in base al racconto del gestore: «Altre volte siamo stati vittime di vandalismi, con insulti e scritte sui cartelli pubblicitari. Fino ad oggi però non era mai successa una cosa così grave». L’impressione di Piccioni è che ci sia un legame tra gli episodi precedenti e quello più eclatante dell’altra notte. La piscina resterà comunque aperta: «Ovviamente la parte della reception è sotto sequestro, ma non ci sono danni strutturali: la piscina è aperta e i clienti posso entrare sfruttando una seconda entrata». Secondo Davide Piccioni: «I danni sono ingenti, circa 70mila euro. Ci aspettiamo, essendo una struttura pubblica, di avere la collaborazione del Comune». Una collaborazione che Piccioni ha ritenuto “mutata”, più difficile, rispetto alla vecchia amministrazione. Il tecnico Paolo Russomanno del Comune, tuttavia, è immediatamente intervenuto sul posto per sincerarsi dell’accaduto e valutare il da farsi.

Il sindaco Piccioni

Il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni mostra tutta la solidarietà possibile di fronte all’ignobile gesto «È un atto grave e deplorevole, ancora di più se ha una matrice omofoba – dichiara -. Non eravamo a conoscenza di problemi e spero che si sia proceduto con la denuncia. È un episodio che ci preoccupa: siamo ben forniti di telecamere in quella zona, anche nei pressi della piscina. Spero che la visione delle immagini a disposizione degli inquirenti permetta di risalire agli autori di questo gesto grave che offende anche il patrimonio della città. Mi confronterò con la gestione per capire come è potuto succedere e se la cosa poteva essere prevista. Se avessimo avuto delle segnalazioni ci saremmo mossi immediatamente. Ora l’unica cosa è lavorare per il ripristino dell’attività. Noi, come amministrazione, ci confronteremo con Davide Piccioni (semplicemente omonimo e non parente del sindaco, ndr) e ci occuperemo dello smaltimento di ciò che è rimasto dopo l’incendio. Ovviamente andremo incontro al gestore anche per velocizzare le procedure di riassetto della piscina» conclude il sindaco di Misano.

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