Riccione, "in viale Puglia c'è chi va a 150 all'ora"

Riccione

Ennesimo incidente in viale Puglia, monta la protesta dei residenti. Sotto la lente finisce il viale della Perla, parallelo alla statale che da Riccione porta a Morciano di Romagna, una strada dove «in teoria sarebbe in vigore l’obbligo dei 50 chilometri orari che peraltro dopo 20 metri dall’imbocco si riducono a 30», scuotono la testa gli abitanti della zona. L’ultimo sinistro stradale risale a pochi giorni fa quando a scontrarsi sono stati un’auto ed un van con a bordo turisti austriaci. Che, sottolinea una testimone, «sono rimasti sconvolti, vedendosi piombare addosso un veicolo a 150 chilometri l’ora, abituati come sono al rispetto delle regole». C’è chi si sforza di vedere però il bicchiere mezzo pieno, notando che giusto un minuto prima in quello stesso punto camminava una mamma con la figlioletta. «Una tragedia sfiorata», commenta, sperando che si risolava la criticità, «prima che un dramma vero balzi tristemente agli onori della cronaca».

Il problema nel mirino di tutti resta l’alta velocità, ribadiscono all’unisono i residenti. «Le macchine sfrecciano almeno a 100 chilometri orari per non parlare poi delle moto, alla faccia del quartiere residenziale con tanto di parco e asilo. Da Morciano poi la velocità è anche più sparata». Allargano le braccia, dichiarando che «le svariate petizioni di protesta non sono mai state prese in considerazione». Nel frattempo neanche lo spartitraffico installato di recente sul viale li ha mai convinti davvero.

Difficoltà quotidiane

A far da corollario al nodo principale si affastellano i disagi. «Nonostante il caldo torrido di quest’estate non possiamo tenere le finestre aperte – lamentano -. Un’accortezza che comunque non basta, visto che vibrano i vetri, specie per il rombo delle moto che svegliano di soprassalto neonati e bambini». Per non parlare poi, incalzano, della fatica e pazienza che occorrono per attraversare in sicurezza, «soprattutto se si è anziani». Intanto nel gruppo non manca chi propone «l’inserimento di dossi», per scoraggiare i furbetti dell’acceleratore, seppur ricordando di aver ricevuto già picche in risposta «perché risulterebbe impossibile installarli in questa arteria stradale». Gli altri proseguono nel levarsi sassolini dalle scarpe: «I controlli sono svolti sempre nel posto sbagliato, stesso discorso per un velox collocato in modo errato nel viale all’altezza di una rotonda, dove la velocità dei veicoli giocoforza diminuisce un po’». A chiusura sul piede di guerra scendono soprattutto le famiglie: «L’area è dotata di un parco e di un asilo pieno di bambini ma in Italia, finché non avvengono le tragedie, non si fa un bel nulla».

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