Il Tribunale amministrativo regionale per l’Emilia-Romagna ha confermato la piena legittimità dei provvedimenti di chiusura per tre case famiglia emessi dal Comune di Riccione lo scorso novembre. La decisione giunge a seguito del ricorso presentato dal gestore di tre strutture del territorio, il quale aveva richiesto la sospensione urgente dell’ordinanza comunale che disponeva l’immediata cessazione delle attività.
“Il Tribunale - riferisce il Comune in una nota - ha respinto la richiesta della società di gestione basandosi sulle pesanti risultanze dei sopralluoghi effettuati dall’Ausl. Le ispezioni avevano portato alla luce una situazione di estrema gravità e criticità diffuse che interessavano ogni aspetto della vita quotidiana all’interno delle strutture. Tra le mancanze più serie sono state confermate irregolarità nella gestione dei farmaci, l’utilizzo di contenzioni fisiche sugli ospiti e gravi carenze nelle condizioni igieniche e manutentive degli ambienti, inclusi i locali destinati alla preparazione dei pasti. Un punto particolarmente critico evidenziato dai giudici riguarda il personale impiegato, giudicato insufficiente sia per numero sia per qualificazione professionale, oltre a una documentazione clinica degli ospiti lacunosa e incompleta. È stata inoltre rilevata la totale assenza di attività ricreative e di socializzazione, elementi considerati essenziali per il benessere degli anziani accolti”.
La società che gestiva le strutture è stata inoltre condannata al pagamento delle spese legali.