Riccione. Il Comune chiede indietro all’ex sindaca Renata Tosi 87.135 euro per tre processi legati al Trc

Riccione

L’Amministrazione Angelini chiede alla ex sindaca Renata Tosi la somma di 87.135 euro per tre processi penali legati al Trc. Cifra da saldare entro fine anno.

Il caso

Alla base della richiesta ci sarebbe il fatto che «la compagnia assicuratrice Roland con la quale il Comune di Riccione ha stipulato la polizza di tutela legale - si legge in una determina comunale -, ha negato il rimborso delle spese legali di due procedimenti» (3304/2014 e 1358/2015) a cui va aggiunto «il numero 8926/2015 che è però ancora aperto». A stoppare il rimborso ci sarebbe il fatto che «i procedimenti non si sono conclusi con sentenza di assoluzione o di emanazione di un provvedimento di archiviazione, in presenza dei seguenti requisiti: assenza di conflitto d’interessi con l’ente amministrato, presenza di nesso causale tra funzioni esercitate e fatti giuridicamente rilevanti, assenza di dolo o colpa grave». Dunque il Comune di Riccione «considerata l’obbligatorietà di procedere con la richiesta di restituzione di tutte le somme corrisposte all’ex amministratore, comprese anche le cifre riconosciute per il procedimento non ancora concluso» ha presentato il conto.

L’ex sindaca non ci sta

«Si tratta di una querelle che è sorta appena si è insediata la nuova amministrazione di centrosinistra - spiega Renata Tosi - ed è relativa ai processi legati al Metrò di costa». Fra il 2014 e il 2015, infatti, la Tosi insieme alla sua Giunta si era fermamente opposta alla realizzazione del Metromare arrivando anche ad interrompere il cantiere con i conseguenti strascichi giudiziari.

La ex prima cittadina spiega: «Funziona così. L’Amministratore comunale paga l’avvocato e poi chiede il rimborso. Ci sono dei precedenti chiari in tal senso sia con l’ex sindaco Daniele Imola che con Massimo Pironi. Procedimenti più amministrativi che penali, certo, che però sono sempre stati rimborsati. La regola è sempre stata quella: i processi si rimborsano».

E invece, a suo dire, «il primo atto della Giunta Angelini è stato proprio quello di limitare determinate tutele. Oltretutto stiamo parlando di processi in cui io sono stata assolta. Inoltre lo stesso Comune ha un’assicurazione per tutelare sia gli amministratori che i dipendenti che vengono coinvolti in cause penali». Durissimo l’affondo finale: «Siamo di fronte a una ripicca politica a tutto tondo. Sono atti vendicativi che ritengo di una bassezza inaudita. Anche se, in verità, non ho ancora ricevuto nulla» conclude Renata Tosi.

La replica del Comune di Riccione

“In merito alla Determinazione n. 1407 del 08/11/2023 avente a oggetto “Spese legali anticipate - accertamento per restituzione”, l’amministrazione comunale di Riccione precisa quanto segue.

1. Si tratta di un atto dovuto, a valle di indagini e controlli compiuti da terzi, indipendenti dalla volontà politica della Giunta attualmente in carica che non ha compiuto alcun atto. L’iter della determina dirigenziale ha infatti avuto avvio durante la fase di commissariamento.

Precedentemente, durante il primo anno di governo della Giunta attualmente in carica, l’amministrazione aveva tentato un dialogo finalizzato al recupero bonario delle somme che sono dovute per Legge.

2. La legge prevede il riconoscimento a rimborso delle spese relative al patrocinio legale a favore degli amministratori. I motivi per cui le somme sono dovute, nell’interesse del Comune e della collettività, sono chiaramente riportati nella determina, che si rifà alla legge. Le somme non possono essere riconosciute o devono essere restituite quando non siano soddisfatti o seguenti requisiti:

a) assenza di conflitto di interessi con l’ente amministrato;

b) presenza di nesso causale tra le funzioni esercitate e i fatti giuridicamente

rilevanti;

c) assenza di dolo o colpa grave.

Sono elementi che sono definiti solamente al termine del procedimento giudiziario”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui