Riccione: Giulia era ferma sui binari e Alessia ha cercato di salvarla

La mano di Alessia protesa verso Giulia che sarebbe stata ferma, immobile sui binari. Lo sguardo rivolto verso il Freccia Rossa in arrivo a tutta velocità perché non si sarebbe dovuto fermare a Riccione. Lo strattone, probabilmente le grida di Alessia, ahimè inutili, per convincere la sorella a risalire sulla pensilina. Poi, resasi conto che tutto era inutile, il tentativo di mettersi in salvo tornando sui propri passi, con una piccola giravolta. Sono diversi i testimoni - il macchinista in primis - che hanno raccontato nelle loro deposizioni alla Polizia ferroviaria di Rimini di essere certi d’aver visto questo ultimo, estremo atto d’amore, messo in atto dalla più piccola delle sorelle Pisanu. Un gesto che ai presenti rimarrà inevitabilmente impresso per tutta la vita nella mente, ma purtroppo offre solo una risposta parziale sull’incredibile tragedia costata la vita alla due sorelle residenti a Castenaso (Bologna).

Cos’è successo?

Perché alla domanda su cosa ha spinto Giulia a scendere sui binari difficilmente qualcuno potrà dare una risposta. Sicuramente non lo potranno fare gli esami tossicologici sui poveri resti delle sorelle i cui corpi sono stati trascinati dalla motrice del Freccia Rossa Ancona-Milano per un chilometro. È infatti impossibile eseguire il test per stabilire se le ragazze avessero bevuto o assunto altro tipo di sostanze; e solo il test del Dna permetterà di comporre Alessia e Giulia nelle rispettive bare.

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