Riccione, gioco d'azzardo: in 20 chiedono aiuto e sono quasi tutte donne

Sono state venti le persone, quasi tutte donne, che durante lo scorso anno hanno trovato la forza di chiedere aiuto allo Sportello Match per problemi con il gioco d’azzardo. Si tratta di una vera e propria dipendenza ma troppo spesso, soprattutto le donne, non riescono a superare la vergogna per trovare un sostegno. Una dipendenza, quella dal gioco, da cui è particolarmente complicato uscirne, soprattutto se si finisce per indebitarsi, mettendo a repentaglio il patrimonio famigliare, addirittura anche i soldi necessari per fare la spesa o pagare le bollette. E allora si gioca ancora, puntando con un colpo di fortuna a sistemare tutto. E invece non si sistema proprio nulla. Anzi.
Lo sportello Match serve proprio a questo, a uscire da un tunnel che si crede senza fondo, senza una luce neppure alla fine, come se i problemi non potessero avere soluzione.
Domani sera, all’interno del calendario di iniziative per la Giornata internazionale per i diritti della donna, si terrà un incontro gratuito rivolto alla cittadinanza dal titolo “L’azzardo si veste di rosa: gioco d’azzardo e sfumature di genere”: l’appuntamento è per giovedì 9 marzo alle 16 in via Lazio 10 nella Sala della Pesa alla Biblioteca di Riccione.
Chi trova il coraggio di chiedere aiuto
Nel 2022 si sono rivolte allo sportello circa 20 persone principalmente di sesso femminile e familiari di giocatori/giocatrici compulsive. Le richieste sono state molto spesso legate alla richiesta di informazioni circa la dipendenza e come comportarsi con il familiare, soprattutto quando ancora non ha ammesso la malattia e accettato di essere aiutato/aiutata. I legali hanno fornito consulenze rispetto all’indebitamento, tutela del patrimonio e amministrazione di sostegno.Nell’autunno 2022 si è svolto un gruppo di sostegno dedicato in forma esclusiva ai familiari di giocatori che ha dato la possibilità ai partecipanti di confrontarsi, condividere i propri dubbi e stati d’animo e chiedere ulteriori informazioni.
Quando prevale la vergogna
Il gioco d’azzardo è un fenomeno esteso a tutte le fasce della popolazione, sebbene sia ancora molto sommerso per la fatica dei giocatori e dei loro familiari a richiedere un aiuto professionale, proprio per il senso di vergogna e di stigma legato a questa forma di dipendenza, spesso considerata un semplice vizio. Proprio per promuovere la conoscenza di questo tema, nel corso di questi anni lo sportello ha promosso numerosi eventi informativi rivolti alla cittadinanza nei diversi comuni del distretto di Riccione, con target differenti, come ad esempio giovanissimi nei centri giovani del territorio, anziani presso i centri ricreativi del territorio, coinvolgendo centinaia di cittadini. Il prossimo evento di giovedì 9 marzo (“L’azzardo si veste di rosa: gioco d’azzardo e sfumature di genere”) avrà invece come focus il gioco d’azzardo al femminile.Quando sono le donne ad essere coinvolte in prima persona in quanto esse stesse
giocatrici d’azzardo, esse subiscono degli stigmi sociali più forti se paragonati a quelli subiti dagli uomini. In altre situazioni, le donne possono essere compagne, madri, mogli di giocatori d’azzardo ed anche in questo caso le donne sono maggiormente esposte a rischi, primo fra tutti la violenza economica, oltre a quella psicologica e, nei casi più gravi, anche quella fisica. Alle 16 in via Lazio 10 nella Sala della Pesa alla Biblioteca di Riccione interverranno Elisa Zamagni, psicologa e psicoterapeuta (Servizio Dipendenze Patologiche Ausl Romagna di Riccione), Chiara Pracucci, psicologa (Match, sportello di consulenza psicologica e legale). A seguire, una Tavola Rotonda che coinvolgerà il direttore Uoc Dipendenze Patologiche Rimini Teo Vignoli, l'assessora alle Politiche del Comune di Riccione Marina Zoffoli e le testimonianze di “Giocatori Anonimi”.