Riccione. Dopo 3 anni il Pascià rinasce dalle ceneri, discoteca esclusiva e ristorante di lusso

Sul colle del “Pariolino”, il locale simbolo della nightlife elegante degli anni ’90 ricomincia a scrivere la sua storia: è il Pascià, che dopo anni di chiusure e silenzio, nella stagione 2026/27 riaccenderà il lampadario del Gattopardo che domina la sala principale, con un progetto firmato dall’imprenditore riccionese Stefano Rossi, fondatore di Ericsoft. L’idea è chiara: non solo riaprire una discoteca, ma trasformarla in un polo dell’intrattenimento d’élite, capace di unire musica, gastronomia e spettacolo.
Il progetto
Il nuovo progetto prevede la rinascita della discoteca con due piste: la sala del lampadario, cuore della musica attuale e internazionale, e una seconda sala più intima dedicata al vinile e alle atmosfere ricercate. Ma il rilancio passa anche da una visione più ampia: accanto al club sorgerà Terrazza Riccione, ristorante di lusso disposto su due livelli, con sala elegante e cucina a vista al piano inferiore, terrazza panoramica al superiore e una spettacolare piscina a sfioro con fondo trasparente. L’obiettivo è unire musica, spettacolo e gastronomia d’élite, creando un polo in grado di ospitare cene-show, eventi privati e party esclusivi per una clientela selezionata.
La storia
Quando tutto iniziò, negli anni ’60 con il Dancing Pariolino, fu tra le prime sale da ballo panoramiche della Riviera. Nel 1985 diventò Pacha, sulla scia del celebre brand di Ibiza, ma la consacrazione arrivò nel 1989: nacque il Pascià, con il progetto architettonico firmato da Luca Tausani e Marco Lucchi e il lampadario proveniente da Cinecittà, divenuto simbolo del locale. Quattro piani, terrazze affacciate sul mare, inaugurazioni solo su invito: il Pascià divenne il salotto cosmopolita della Riviera. Qui suonarono dj del calibro di Frankie Knuckles, David Morales e Satoshi Tomiie, e passarono personaggi come Fellini, Jean-Paul Gaultier. Dal 2005 iniziò però la parabola discendente. Nuove cordate provarono a rilanciarlo con format più complessi, ma la stagione d’oro era finita. Seguì lo sdoppiamento in discoteca e night club, quindi i due fallimenti societari (2014 e 2017) con procedimenti giudiziari per bancarotta che segnarono pesantemente la reputazione del locale.
L’ultima stagione piena fu nel 2022, poi l’abbandono: serrande chiuse, impianti asportati, vetrate vandalizzate.
La svolta è arrivata nel 2024, quando all’asta è subentrato Rossi, una scelta non di business ma di passione: «Il mio lavoro è un altro - racconta - mi occupo di software, non di discoteche. Il Pascià è un’avventura che vivo come passione personale, lo sto ristrutturando con la mia impresa di costruzioni, mettendo a frutto l’esperienza tecnologica e progettuale. Non è il mio core business, ma voglio farlo bene, perché questo locale merita di tornare a splendere». Una formula che punta a fondere intrattenimento e gastronomia d’élite, riportando il Pascià a icona della Riviera.