Riccione, compra casa e scopre che non può essere completata

Compra l’appartamento dei sogni dove andare con la famiglia in zona Marano, ma scopre che quando ha firmato l’impegno all’acquisto per 630mila euro sborsandone 130mila di cui 100mila in nero, sull’immobile gravava il rischio della revoca delle autorizzazioni edilizie date dal Comune per la ricostruzione sulle ceneri di un vecchio albergo. È la genesi della storia che ha costretto un 46enne riminese a depositare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica per truffa contrattuale ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni contro l’amministratore della società di costruzioni che doveva eseguire l’opera. L’accusa: sapeva della causa in corso ma non ha informato l’acquirente della vicenda pendente davanti al Consiglio di Stato. Denuncia in cui a sua volta si accusa per aver pagato in nero buona parte dell’anticipo per il preliminare d’acquisto.
La ricostruzione
Una scoperta fatta per puro caso quella sul contenzioso amministrativo: la sospensione di una sentenza di primo grado del Tar per la richiesta di annullamento del permesso di costruire. Ricorso che, di fatto, rende impossibile procedere con il perfezionamento del rogito, dopo che quell’appartamento con tanto di garage interrato gli era costato altri 70mila euro. Queste le spese certificate fatte per l’arredamento e altre migliorie; tutta documentazione puntualmente e allegata all’esposto denuncia. Davanti a questa situazione ovviamente l’uomo ha chiesto subito spiegazioni a chi gli aveva venduto casa stabilendo che sul rogito ci sarebbe stata una cifra “scontata” di 100mila euro. Le risposte in più di un’occasione sarebbero state di assoluta assicurazione sull’esito favorevole alla società. Nel settembre del 2020 i giudici del Consiglio di Stato dichiarano parzialmente nulla la precedente sentenza di primo e rimandano il fascicolo sul tavolo del Tar che a sua volta, nel 2021, annulla definitivamente il permesso.Alla mancata rogitazione e alla mancata restituzione dell’anticipo, si è aggiunto il fatto che non sia riuscito più a rientrare in casa e nel garage dove aveva portato i suoi abiti invernali e diverse suppellettili: la società gli ha infatti sostituito entrambe le serrature.