Autovelox, sicurezza e polemiche. In occasione della giornata mondiale Onu in ricordo delle vittime della strada, la Polizia locale di Riccione ricorda i risultati di un importante studio scientifico condotto dal gruppo Moving dell’Università di Firenze e finanziato dall’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, ove è emerso che “La presenza di autovelox sulle strade riduce gli incidenti mortali dal 15% al 26%”. L’analisi ha evidenziato riduzioni statisticamente significative anche per gli incidenti con feriti e feriti gravi, con un impatto che può arrivare fino al 36%. Secondo i dati Istat, la velocità elevata è la prima causa di incidenti mortali. Ecco perché il controllo automatico della velocità è uno strumento fondamentale per la sicurezza stradale”. (Fonte Asaps 02.10.2025).
“Questi dati scientifici inoppugnabili - sottolinea il Comune in una nota - evidenziano come una spregiudicata e diffusa corrente di pensiero, priva di fondamento scientifico, cavalca il pericoloso tentativo di delegittimare l’attività di prevenzione e controllo degli organi di polizia, per tentare di assolvere comportamenti che restano scorretti e assolutamente pericolosi. Comportamenti che purtroppo ancora oggi, dopo anni di presidio e di controllo di specifici siti quali ad esempio la cosiddetta “Curva del Fattore”, fanno registrare velocità che superano di quasi 70 km/h il limite previsto per legge, così come è successo qualche mese, in agosto, fa in pieno giorno ad un’autovettura rilevata a 119 km/h nonostante il limite di velocità sia di 50 km/h. Situazione che si è ripetuta nel mese di settembre quando un altro automobilista è sfrecciato ai 126 orari, mentre in ottobre un altro conducente è stato immortalato ai 127. Non si può neppure mettere in discussione il limite imposto sulla strada, se sia congruo o meno, in quanto per legge su tale categoria di strade in centro abitato il Comune non ha alcuna facoltà di modificarlo, se non in senso restrittivo.
I veicoli moderni certamente assicurano prestazioni più elevate rispetto a quelli del passato, con una migliore sicurezza intrinseca ed una maggiore silenziosità degli abitacoli, ma ciò che invece non è cambiato sono le capacità e i riflessi di chi si pone alla guida che oggi è molto più soggetto a stress e distrazioni che inducono ad una scarsa attenzione alla strada e adeguata reattività nel prevenire situazioni di rischio e pericolo sulla strada. Per questo motivo anche i sistemi di sicurezza passiva dei nuovi veicoli che riducono alcuni pericoli rischiano di farci sovrastimare le nostre effettive abilità alla guida”.
Controllo costante e cambiamento culturale
Continua la nota dell’amministrazione comunale: “L’azzeramento dei morti alla “Curva del Fattore”, tratto di strada su cui si calcola il transito di oltre 10 milioni di veicoli all’anno, non è dovuta a pura casualità ma esclusivamente ad un presidio costante della zona che ha contribuito a ridurre drasticamente negli ultimi anni gli incidenti più gravi. Finalmente oggi stiamo assistendo ad un reale cambiamento culturale anche grazie alle numerose istituzioni pubbliche e alle associazioni dei familiari delle vittime della strada che, con la loro opera di corretta informazione, stanno diffondendo nel Paese una vera cultura civica e di rispetto reciproco sulla strada. A ciò si aggiungano i fatti di cronaca che riportano immagini di scontri violentissimi sulle strade delle nostre città, che evidenziano in maniera inequivocabile come la componente fisica della velocità negli incidenti stradali sia il fattore determinante della distruzione dei veicoli coinvolti, degli occupanti e degli ignari passanti descritti con l’errato stereotipo “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.