Riccione, “affittasi appartamenti al mare”, il problema è che non sono suoi: in manette il truffatore seriale del web

Il primo raggiro, fruttato 300 euro versati dall’ingenua vittima sul Postapay a lui intestato, non avendo portato a visite poco gradite da parte delle forze dell’ordine, ha pensato fosse andato a buon fine. Ma si sbagliava di grosso. Gli effetti collaterali erano dietro l’angolo. La donna che stava cercando un appartamento in affitto nella Perla Verde agganciata attraverso una roboante inserzione su un portale web, dai carabinieri c’era andata. Eccome.

Presenza sul territorio

Ecco perché martedì mattina quando una pattuglia della stazione dell’Arma di Riccione ha visto un riminese classe 1979, conversare amabilmente con un’altra signora davanti al Mojito in viale D’Annunzio, ha subito fermato la macchina per controllare cosa stesse accadendo. E la risposta ai militari l’ha data la donna: «Ho appena concluso una trattativa per affittare un appartamento in viale Giaccosa ed ho consegnato a questo signore 500 euro». Il 45enne, sempre più bianco in volto, ha ascoltato la prima sommaria descrizione di come la signora fosse arrivata a mettersi in contatto con il “titolare” di una fedina penale che riempie un paio di fogli A4.

Smascherato

Vittima e truffatore sono stati così accompagnati in caserma. Qui i carabinieri sono risaliti al reale proprietario dell’appartamento messo in vendita. Raggiunto in provincia di Reggio Emilia dove abita, come era scontato, ha negato di aver mai detto a qualcuno di mettere un’inserzione per affittarlo. I militari gli hanno anche chiesto se qualcuno avesse le chiavi per potervi accedere e fare un sopralluogo.

Trovate si sono fatti accompagnare e una volta in casa hanno scattato foto che hanno mostrato alla signora chiedendo se fossero state le stesse viste nell’inserzione. Ovviamente la risposta è stata negativa.

A questo punto è stato informato il pubblico ministero di turno Luca Bertuzzi che ha disposto l’arresto del 45enne riminese con l’accusa di truffa (la prima vittima deveva ancora formalizzare la denuncia).

Ieri mattina difeso dall’avvocato Giordano Fabbi Varliero, il truffatore è comparso davanti al Tribunale di Rimini. L’uomo ha riconosciuto le proprie responsabilità ed ha spiegato d’averlo fatto perché bisognoso di soldi per andare dal figlio che non vede da anni.

Il giudice, convalidato l’arresto, concesso i termini a difesa chiesti dal suo legale e poi lo ha spedito dritto ai Casetti.

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