Riccione. Accoltellato alla schiena, salvato dal fratello minore

Riccione

Accoltellato alla schiena con un coltello dalla lama di 22 centimetri. è finita così la lite tra due ragazzi senegalesi residenti a Riccione in un appartamento insieme ad altre cinque persone. Tra i coinquilini, anche il fratello 14enne del giovane ferito alla schiena, testimone dell’exploit di violenza tra due uomini che un tempo erano stati amici, ma che, come raccontato dal ragazzino, nell’ultimo periodo avevano preso ad odiarsi.

Ora, il più grande dei due, un 32enne di professione operaio, è rinchiuso in custodia cautelare in una cella dei Casetti, dove attende la prosecuzione del processo, in attesa della prossima udienza fissata per il 30 settembre.

Ieri mattina, assistito dall’avvocato Giovanni Collura del foro di Forlì-Cesena che ha chiesto i termini a difesa, è comparso davanti al giudice per la direttissima e la convalida dell’arresto, operato martedì sera dai carabinieri della compagnia di Riccione, che l’hanno colto in quasi flagranza, con il coltello insanguinato nascosto sotto al cuscino del suo letto.

L’altra versione

Quando i carabinieri si sono presentati sotto casa, rispondendo alla chiamata del fratellino dell’accoltellato, si sono trovati di fronte due ragazzi scesi in strada ad aspettarli. Uno di loro, con la maglia imbrattata di sangue.

I militari hanno chiesto subito l’intervento del 118, che ha condotto il 22enne al Ceccarini, dove ha riportato una prognosi di sette giorni, e poi sono entrati in casa, alla ricerca dell’autore dei fendenti. Lì, nell’appartamento condiviso dai due fratelli e i loro genitori, il 32enne e il padre, hanno trovato il giovane uomo che poco prima aveva affondato la lama contro il “nemico”. Si è dimostrato collaborativo, dicendo però di non ricordare dove fosse finito il coltello. Arma bianca che è stata poi ritrovata durante la perquisizione sotto al suo cuscino, facendo quindi scattare l’arresto.

Nella versione del testimone (il fratellino, che avrebbe assistito a tutta la scena), il 32enne ha colpito e messo le mani al collo del più grande dopo un diverbio legato allo spegnimento della luce, buttandolo a terra sul pavimento del balcone al culmine di una breve ma violenta colluttazione, e fermandosi solo al momento della comparsa di un vicino, richiamato dal trambusto e della urla.

Al contrario, il 32enne ha dichiarato di aver reagito per difendersi, dopo che l’altro gli aveva spaccato una lampada in faccia, tanto che le coltellate gliele avrebbe inferte alla schiena perché colto nel mentre in cui si era chinato a terra per raccogliere il bastone con cui lo stava picchiando. Entrambi, di certo, presentavano ecchimosi e lividi sul proprio corpo. Per ora, il 32enne reste in carcere.

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