Riccione. A San Lorenzo la sicurezza arriva con più agenti, videosorveglianza, cene, incontri, rap e Hip-hop

Riccione
  • 24 novembre 2023

Gli investimenti in tecnologia, accompagnati da una presenza più costante degli agenti da un lato e la cittadinanza attiva spronata da iniziative culturali e di socializzazione dall’altro, tra cene, incontri, passeggiate e laboratori rap e di Hip-hop culture. Così il Comune di Riccione, in provincia di Rimini, con il sostegno della Regione, ha risposto agli episodi incresciosi che si sono registrati negli ultimi mesi nel quartiere di San Lorenzo. Trasformandolo in un quartiere “clandestino, urbano, contemporaneo”.

In zona “c’erano avvisaglie di fenomeni potenzialmente rischiosi e siamo intervenuti”, spiega alla stampa presentando oggi il progetto la sindaca Daniela Angelini puntando sulla prevenzione e su un lavoro intersettoriale che tiene insieme lavori pubblici, sicurezza, famiglia e cultura. “Insistere sulla prevenzione- sottolinea- è fondamentale per creare una comunità consapevole e con gli anticorpi giusti”. Anche perché da qualche tempo “la comunità riccionese è disgregata, c’è una conflittualità inaccettabile, occorre aggregare e ricucire”. Per questo con la Regione si ragiona a un nuovo accordo di programma per il quartiere Fontanelle. Quello per San Lorenzo vale 100.000 euro, ai quali il Comune ha aggiunto 26.000 euro, e in primo luogo è stata potenziata la videosorveglianza con otto telecamere in quattro siti di cui due dotate di lettura targhe. “La sicurezza si attenziona con sistemi tecnici e con più uomini sul territorio”, spiega l’assessore competente Oreste Capocasa. Ma è importante, aggiunge, anche “l’attenzione culturale per ampliare la necessità di atteggiamenti diversi”. A San Lorenzo “abbiamo fatto un piccolo passo in avanti per aumentare la sicurezza dei cittadini”. Con una progettualità “molto potente”, gli fa eco la vicesindaca Sandra Villa: se la sicurezza ha bisogno di “controllo e capacità di proteggere gli abitanti - ragiona - a fare la differenza è la cultura della sicurezza”, che si ottiene stimolando coesione sociale e voglia di stare bene assieme.

“C’erano delle criticità a San Lorenzo, piccoli fenomeni di microcriminalità e truffe agli anziani e abbiamo date un segnale importante di vicinanza. Al progetto “Laboratorio San Lorenzo” hanno contribuito le varie realtà del quartiere, dagli Amici del verde alle casine del buon vicinato, “un fiore all’occhiello da rivalorizzare nella maniera giusta intercettando forze giovani ed energie nuove”, chiosa l’assessora ai Servizi sociali Marina Zoffoli. Ma anche attori, attrici ed esponenti della cultura hop hop locale come Stefano Word ed Enko. “Abbiamo fatto tanto in poco tempo sviluppando una rete intersettoriale”, conferma l’assessore ai Lavori pubblici Simone Imola: sono state implementate videosorveglianza e illuminazione ed è stata messa a punto la piastra polivalente in viale Bergamo. “Altri lavori sono in corso, l’attività per i quartieri è sotto gli occhi di tutti”.

Come rimarca la comandante della Polizia locale Isotta Macini, “la riqualificazione parte dal basso, la nostra è una polizia di comunità, dell’ultimo metro e da qui è venuto lo spunto per coinvolgere i cittadini per riportare al centro la garanzia di legalità”. Le telecamere e la presenza fisica, “il segnale che si ha il controllo del territorio - aggiunge il vicecomandante Vincenzo Giuliani - allontana i fenomeni di pericolo e le prime attività di indagine lo confermano”.

Sul fronte artistico-culturale la molla è stata “ribaltare le parole critiche”, precisa Giogia Penzo di Città teatro: da qui i vari momenti organizzati per il quartiere. Il “Cenacolo dei saggi”, cena con oltre 200 persone per raccogliere le memorie storiche della zona dai diretti protagonisti; il “Concerto incendiario” tra rap e break dance, con annesso laboratorio; il flash mob di tango clandestino al centro commerciale; la ronda di quartiere trasformata in passeggiata scenica tra luoghi simbolo e residenti speciali; il “Mercatino dello spaccio” che domenica scorsa ha concluso la cavalcata, da cui è emerso, conclude Penzo, come “il vero capitale sono le persone”.

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