Notte Rosa, Cecchetto: «Non è Riccione da sola che può cambiare le regole di 110 km di costa»

RICCIONE. La frattura tra Riccione e la Notte Rosa si allarga. Dopo Fratelli d’Italia e liste civiche di centrodestra, anche Azione ha annunciato un ordine del giorno in consiglio comunale per chiedere l’uscita della città dall’evento simbolo dell’estate romagnola. Una mossa che, a pochi giorni dai fatti di cronaca del weekend, rilancia la campagna “Fuori i maranza” su un piano politico sempre più esplicito.
«La Notte Rosa è un format logoro, obsoleto e pericoloso - così i consiglieri di Azione -. I cittadini e gli operatori economici sono stanchi, e Riccione deve uscire da un evento che non ci rappresenta più». Ricordano di aver già raccolto oltre 500 firme nel 2024 per chiedere l’uscita dal format, ma senza risposta.
Torna alla carica anche Fabrizio Pullè, coordinatore delle liste civiche di centrodestra, attaccando anche ieri la sindaca Daniela Angelini per aver definito “scaramucce” gli episodi avvenuti a margine dell’evento: «Riccione è diventata “un ricettacolo di maranza” e le chiama “scaramucce”? Angelini non ne è la causa, ma non ha fatto nulla per risolverlo. Servono misure concrete, anche dal governo centrale».
Claudio Cecchetto, direttore artistico e Ambassador di Visit Romagna, ironizza: «Speriamo che non si mettano contro al Festival di Sanremo, quello ce lo lasciano?». Respinge poi l’idea di un’uscita di Riccione dalla kermesse: «Non credo sia fattibile, Riccione è parte integrante di un evento di sistema. Il problema non è la Notte Rosa, va gestito a livello locale: il problema allora è di Riccione. Non si può chiudere tutto per problemi di sicurezza, semmai bisogna attrezzarsi meglio per affrontarli».
Alla base delle critiche, secondo Cecchetto, ci sarebbe una strumentalizzazione politica: «Mi pare che si stia solo approfittando della Notte Rosa per fare opposizione. Non mi sembra costruttivo. Invece di dire no, costruiamo insieme un’evoluzione del format. Ma uscirne, no».
E rilancia: «Si potrebbe puntare su un evento ancora più strutturato, magari un vero festival delle eccellenze. Ma attenzione: chi attacca la Notte Rosa, attacca anche un intero sistema turistico. E non è Riccione, da sola, che può cambiare le regole di 110 km di costa».