Vaccini, l’anello debole è Riccione: denunciate 20 famiglie

RIMINI. Quando si parla di vaccini, le aree a minor tutela sono quelle a sud, del Distretto di Riccione, comprendente Riccione, Cattolica, Misano, Coriano, Valconca. Prendiamo ad esempio il vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia): la copertura provinciale è dell’88,3 per cento, 85,8 nel Distretto di Riccione, 89,6 nel Distretto Rimini (Rimini, Santarcangelo, Valmarecchia, Torriana). Si tratta di dati della Regione e riferiti ai primi due anni di vita. Andamento simile per tutti gli altri vaccini, anche se le percentuali sono maggiori. Mentre per tutti i vaccini il Distretto di Rimini è stabile al di sopra del 93 per cento di copertura, quello di Riccione si colloca poco sopra il 90 e in due casi sotto: Hib (89,5) e Mpr (85,8). Il Comune di Rimini ha coperture sopra il 94 per cento (polio, difterite, tetano, epatite b e pertosse) quindi Hib (93,8) e Mpr (89,9).

Il caso Salvini

Inoltre tiene ancora banco la proposta di Matteo Salvini di consentire l’ingresso in aula anche ai bambini non vaccinati, rendendo nulla la scadenza del 10 marzo. L’assessore alla scuola Mattia Morolli ha già manifestato la sua contrarietà. Oggi aggiunge. «L’entrata a gamba tesa del governo non aiuta certo chi deve organizzare le attività didattiche e i relativi servizi, contribuendo a generare nuova confusione e indeterminatezza. Il rischio che non possiamo permetterci è che un delicatissimo tema di salute pubblica venga utilizzato ai fini di mera propaganda politica. Il mio timore è condiviso con la maggioranza dei direttori didattici con cui mi sono immediatamente confrontato. Ripeto quanto già detto più volte, ovvero che, se è legittimo e doveroso tener conto delle esigenze di tutti, non ci si deve dimenticare che attenzioni prioritarie vanno date a quei bambini più deboli e con problemi di salute, che non potendosi difendere, non hanno scelta se non quella di sperare che chi invece può, si vaccini, tutelando così gli uni e gli altri».

Con questo intento «abbiamo attuato una intensa attività di sostegno alle vaccinazioni e contrasto verso chi non ottempera alla legge vigente che, è bene ricordare, è ancora la Lorenzin». Una legge che «pone degli obblighi, sul rispetto dei quali stiamo facendo controlli continui, grazie ai quali abbiamo evidenziato una ventina di casi, per i quali sono partite altrettante denunce che sono giacenti in tribunale». E «grazie a questo siamo riusciti a innalzare sensibilmente la percentuale di bimbi vaccinati, recuperando in buona parte il gap storico».

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