Perseguita i vicini: 48enne arrestato a Riccione per stalking e lesioni

Riccione

RIMINI. Con l’accusa di stalking, lesioni pluriaggravate e danneggiamento, i carabinieri di Riccione hanno arrestato un riminese di 48 anni, residente a Riccione. L’uomo, Maurizio Tiberi, è sospettato di aver messo in atto una vera e propria persecuzione “condominiale” ai danni di un’intera famiglia di vicini. Intimidazioni, minacce, offese, dispetti, ma anche aggressioni fisiche, stando almeno alla denuncia delle parti offese. A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini Benedetta Vitolo, su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, è stata una pattuglia dei carabinieri della stazione di Riccione, guidata dal comandante, luogotenente Claudio Cacace. Il destinatario del provvedimento era in casa, un’abitazione all’interno di una palazzina popolare nella quale vive da tempo. L’intervento della magistratura si è reso necessario a tutela del figlio minorenne della coppia di vicini presa di mira: una volta, di recente, nello strattonarlo, gli ha procurato la frattura del polso (trenta giorni di prognosi). Nei mesi scorsi avrebbe picchiato anche il compagno della madre e procurato lesioni anche alla stessa donna (10 giorni di prognosi). Il motivo? Questioni di vicinato, ma non sopportava di essere contraddetto. Una volta avrebbe sfogato la sua rabbia contro il portone della famiglia perseguitata, danneggiando irrimediabilmente sia il telaio della struttura sia il muro di contenimento. Un comportamento che, ai carabinieri, ha ricordato quello del padre, un pensionato che, nel 2014, all’età di 85 anni prese a martellate la vicina di casa 79enne perché «faceva rumore con l’aspirapolvere». Un episodio che costò all’anziano l’accusa di tentato omicidio (condannato in primo grado ricorse in appello, ma morì prima del pronunciamento dei giudici). Il quarantottenne arrestato, che è difeso dall’avvocato Gilberto Martinini, potrà fornire la propria versione dei fatti già oggi davanti al giudice nell’interrogatorio di garanzia.

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