Abuso edilizio per Renata Tosi: "Mia candidatura ostacolata con ogni mezzo"

Riccione

RICCIONE. "La notizia è di quelle che lasciano increduli. Non tanto per il fatto in sé, che nei fatti è una banalità che, generalmente, si risolve con una contravvenzione. Ma per la sua tempistica. Momento più opportuno non poteva esserci. Far trapelare ai giornali, a pochi giorni dalla elezioni,  la notizia che a momenti o ad horas a me, alle mie sorelle e a mio fratello ci sarà recapitata, la notifica di un avviso di garanzia per abuso edilizio, rinforza quella brutta sensazione che sembra dire che la mia ricandidatura va ostacolata con ogni mezzo. Cosa che non mi spaventa per nulla. Così come ho più volte detto, né fa venire meno la mia convinzione sempre più forte che i riccionesi sapranno riconfermarmi il loro consenso e la loro fiducia". Chi scrive è Renata Tosi, ex sindaca di Riccione, sul caso di un abuso edilizio che la riguarda. Insieme ai fratelli non avrebbe rispettato un'altezza in un sottotetto e avrebbe trasformato una finestra in una porta finestra.

"Confido nella magistratura"

"Sono, oltre modo, serena anche perché non solo confido molto nel lavoro della Magistratura, ma anche perché sono venuta a sapere dalla stampa che l’abuso che, insieme a tutta la mia famiglia,  avremmo commesso risale ad oltre 17 anni fa, allorquando  abbiamo realizzato la casa che tutti insieme abitiamo con le nostre famiglie - si legge ancora nella nota di Renata Tosi -. Per essere ancor più chiari, e non lasciar nulla di  non detto, sembra che l’indagine, nata a maggio di quest’anno su un esposto anonimo, (il nome che lo firma sembra da verifiche essere un gesto di millanteria), si riferisce ad un abuso che consisterebbe nel non aver rispettato, per pochissimi centimetri, se non sbaglio,  non sarebbero più di 3, il limite di altezza di un sottotetto e per aver trasformato una finestra in una porta finestra. Tutto qui.  Violazione che come emergerà dalle indagini, sarebbe stato ampiamente risolto con la rimessa a norma dei due “abusi”".

"Non grido allo scandalo"

"Questo il misfatto che le mie sorelle, mio fratello  ed io avremmo commesso e che tra l’altro prevede solo una ammenda amministrativa - conclude -. Visto che penalmente si dovrebbe risolvere già in fase istruttoria. Naturalmente lasciamo che la Magistratura  faccia il suo lavoro, in piena serenità ed in totale fiducia. Ma qualche dubbio mi sopravviene. Soprattutto sulla tempistica di diffusione di questa notizie. Naturalmente non grido allo scandalo o al complotto. Registro solo data e momento".

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