La sindaca Angelini: “Nel 2021 Riccione venne messa a ferro e fuoco, oggi non c’è traccia di baby gang”

Riccione
  • 05 luglio 2025

“Nel 2020 e 2021 la città di Riccione venne messa a ferro e fuoco e la situazione scappò completamente di mano a quelli che oggi vorrebbero salire in cattedra e darci delle lezioni dopo che, mentre erano al governo della città, erano finiti dietro la lavagna con il cappello da somaro”.

Lo sottolinea la sindaca di Riccione Daniela Angelini in una nota sulla sicurezza: “I dati diffusi dal Prefetto di Rimini, la dottoressa Giuseppina Cassone, confermano che il grande lavoro di presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine, con il supporto della Polizia locale, ha prodotto risultati significativi, tanto che i reati nei primi sei mesi dell’anno sono in diminuzione. In particolare, nel semestre 1° gennaio – 30 giugno 2025, il Comune di Riccione ha fatto registrare una diminuzione complessiva della delittuosità pari al 3,22% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nelle zone più sensibili della città, i reati predatori come furti e rapine hanno subito una riduzione stimata del 16% rispetto al giugno dello scorso anno.

I dati della Prefettura certificano che non siamo di fronte a un’emergenza sicurezza e che - come emerso in sede di Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza - non siamo neppure in presenza del fenomeno delle cosiddette baby gang, fenomeno che risulta sostanzialmente assente nella provincia anche grazie all’intensa e capillare attività di prevenzione svolta presso le stazioni ferroviarie, le fermate dei principali mezzi di trasporto pubblico e altri snodi strategici del territorio”.

“Questo non significa che sia tutto a posto - continua Angelini - che non esistano problemi. Proprio per questo l’Amministrazione comunale, contribuendo per l’azione di propria competenza e sempre in dialogo con la Prefettura e in piena collaborazione con le forze dell’ordine, ha modificato la strategia operativa della Polizia locale, ponendo in primissimo piano il presidio del territorio, a garanzia della sicurezza e anche per favorire la necessaria percezione della sicurezza per i cittadini di Riccione e per gli ospiti della città.

Dispiace che l’opposizione, ancora una volta, abbia perso l’occasione di evitare di soffiare sul fuoco, favorendo un allarmismo che non credo risulti benefico per il nostro turismo proprio all’inizio della stagione. Mi sento di dire che per il bene della città sarebbe molto meglio tenere un atteggiamento maggiormente responsabile. Nessuno in questa amministrazione ha sottovalutato alcunché. Abbiamo impiegato tutte le forze a disposizione per il presidio del territorio e abbiamo immediatamente chiesto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, dove ci è stata garantita la presenza adeguata in termini di uomini e donne a presidio della città”.

Riccione a ferro e fuoco e “il cappello da somaro”

“A partire dal 1° luglio - conclude Angelini - sono operativi sul territorio riccionese 76 Marescialli e 10 unità SAT (Supporto all’Arma Territoriale) dell’8° Reggimento Lazio, destinati esclusivamente a Riccione. Le aree che saranno presidiate maggiormente comprendono Viale Ceccarini, la stazione ferroviaria e i luoghi di maggiore aggregazione giovanile. La messa a ferro e fuoco della città avvenne nel 2020 e in forma ancor più grave nel 2021, quando la situazione scappò completamente di mano a quelli che oggi vorrebbero salire in cattedra e darci delle lezioni dopo che, mentre erano al governo della città, erano finiti dietro la lavagna con il cappello da somaro. Anche meno, grazie. Ringrazio la Prefettura, tutte le forze dell’ordine, la Polizia locale e tutti i cittadini che ogni giorno contribuiscono a fare di Riccione una città sempre più accogliente”.

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