Il centrodestra: «Fuori Riccione dalla Notte Rosa, la sagra dei maranza»

Riccione
  • 23 giugno 2025

RICCIONE. Lo story telling sui social, e non solo, della Notte Rosa appena trascorsa a Riccione, Perla Verde della Romagna, ha un aspetto quasi “bipolare”. Ai toni entusiasti e trionfalistici dei commenti dell’amministrazione, e di chi promuove e difende l’evento, tra foto di concerti all’alba, Michelle Hunziker che fa allenare tutti in spiaggia e piazze gremite per i concerti, fa da contraltare il coro di critiche del centrodestra. Sintetizzato dal coordinatore delle liste civiche Fabrizio Pullè con un “Fuori dalla Notte Rosa dei maranza”. Monito a cui fanno da corredo le tante foto sui social delle vie di Riccione, dove pare sia tra l’altro “impazzato” un nuovo “gioco” dell’estate: ruba il cocomero al supermercato e gettalo contro i portoni dei condomini. E poi gente che dorme sui tavolini, bottiglie ovunque, i titoli della stampa ripostati su risse, bande scatenate, coltelli, scippi. E un commento su tutti: “L’unico evento sul globo terraqueo che importa delinquenti ed esporta gente perbene”. Netto anche il consigliere comunale civico, ed ex candidato sindaco, Stefano Caldari: “L’unico interesse che hanno i migliori turisti di Riccione in merito alla Notte Rosa è sapere con precisione le date. Per evitare di venirci”. Per cui, concorda il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Paolini, il format “non può ancora essere riproposto”. Il centrodestra ha insomma il “primo punto del programma elettorale prossimo venturo”, argomenta Pullè: l’uscita di Riccione dalla Notte Rosa, che ogni anno porta “danni materiali, feriti, e problemi di una notte in balia delle orde di maranza”. Sempre che “non ci scappi il morto”. Se da altre parti l’evento porta qualcosa di positivo, nella Perla Verde “da anni la Notte Rosa si è trasformata nel raduno incontrollato dei maranza”, insiste.

Intanto i sold out degli hotel sono “solo un lontanissimo ricordo”, chiosa. Dunque, “chi fa politica, deve avere il coraggio di fare scelte nell’interesse della città. E la scelta che faremo, non appena al governo sarà quella di uscire dalla Notte Rosa”, ribadisce ringraziando le Forze dell’ordine: “Dobbiamo recidere il cordone ombelicale che unisce i maranza alla Notte Rosa”. Sulla stessa lunghezza d’onda il meloniano Paolini tuona contro “una vergogna nazionale”: negozi chiusi, famiglie e turisti tappati in casa, aggressioni di tutti i tipi. La “sagra dei maranza che hanno fatto il bello e il cattivo tempo”. Mentre la giunta “fa finta di niente. Fdi, invece; si muove con raccolte di firme per fare vedere a Regione, Visit Romagna e amministrazione comunale “quanta gente del posto se ne frega di questo tipo di Notte Rosa”, “incalzando i nostri rappresentanti nel governo centrale” e chiedendo alla sindaco Daniela Angelini di riferire in Consiglio comunale. Inoltre chiederà “a tutti i Comuni aderenti di sapere quali sono le intenzioni future e ci conteremo- conclude Paolini- perché far felici i compagni d’avventura pagando un prezzo così alto non è più possibile”.

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