Il cardinale Zuppi a Riccione: “I conflitti si risolvono con il diritto, non con le armi”


“Senza legittima difesa vince il più forte. Se pensiamo però che l’unico modo di risolvere i conflitti siano le armi sbagliamo”.
Lo ha detto venerdì sera 2 agosto, davanti a circa quattrocento persone al Grand Hotel di Riccione, il cardinale Matteo Maria Zuppi. L’Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana è intervenuto all’incontro di presentazione del libro di don Roberto Battaglia “Ritornare all’origine. Uno sguardo di speranza di fronte alla fine della cristianità”. “Se pensiamo - ha precisato Zuppi - che i conflitti si risolvano con le armi cancelleremo ottanta anni di pace in Europa. Non è facile, ma i conflitti si risolvono con il diritto, non con le armi e, in questo, per quanto riguarda la guerra in Ucraina, l’Europa deve avere un ruolo attivo”.
Papa Francesco - ha aggiunto Zuppi - “per quanto riguarda la guerra in Ucraina (e tutti gli altri conflitti) non ha un piano, non ha una formula magica per risolvere il conflitto ma ha un’unica preoccupazione: non abituarci alla guerra. Dobbiamo fare di tutto per mettere in campo soluzioni di “pace creativa’. Da questo punto di vista il cardinale si è detto “contento della recente liberazione di prigionieri tra Russia e Ucraina. Se ci si parla, ci si mette d’accordo”. “Il Papa - ha poi precisato il presule - in missione di pace ci manda tutti. Ciascuno è inviato a diventare ‘artigiano di pace’ perché non prevalgano conflitti e divisioni”.
Nel riflettere sull’attuale stato di salute del cristianesimo, il cardinale Zuppi si è detto contrario a risposte “chiuse”, aspettando che passi la “nottata” della secolarizzazione che ha azzerato tanta cristianità. “Sarebbe - ha detto Zuppi - un errore fondamentale. I cristiani devono tornare a vivere il Vangelo ed essere lievito nella società odierna”. Negli anni in cui le chiese erano piene, ci si è seduti perché tutto andava bene. “Negli anni ’50 del secolo scorso - ha detto il cardinale - don Luigi Giussani, davanti alla fiorente cristianità, si era accorto che qualcosa non andava: il Vangelo non diventava vita. Il suo è un insegnamento che vale anche oggi perché, vivere il Vangelo, non è una cosa scontata. È la preoccupazione di Papa Francesco che invita tutti a ripartire dall’essenziale, tornando ad essere innamorati di Cristo”.
L’incontro è stato promosso dall’Associazione Riccionese “Amici di Andrea Aquilano”, in collaborazione con la Confraternita di San Girolamo e della S.S.Trinità e il Patrocinio del Comune di Riccione.