Calcio D, "sei nero, devi stare zitto": Mokulu e Artur denunciano gli insulti razzisti in Sant'Angelo-Riccione

Una delegazione dello United Riccione è stata ricevuta in Comune dopo una domenica ad alta tensione a sfondo razzista nel match in casa del Sant'Angelo Lodigiano.
Gli insulti contro Mokulu che non si sono mai fermati
Tutto è cominciato dopo uno scontro in campo che ha visto coinvolto Benjamin Mokulu, stella dello United Riccione che a lungo ha giocato in serie B tra Avellino, Frosinone, Cremonese e Carpi. “Hanno iniziato a urlarmi di tutto”, ha raccontato Mokulu alla sindaca Daniela Angelini. Non voci isolate ma cori beceri e ripetuti. “Di solito cerco di staccare la mente, tentando di fare finta di niente per concentrarmi sulla partita, ma lì era proprio impossibile: mi hanno bersagliato ininterrottamente. E’ stato tremendo”. Mokulu, abituato a stadi con oltre diecimila persone, racconta di essersi “sentito senza forze”, quando ha chiesto conto di quel che stava accadendo all’arbitro. “Gli ho domandato se quei cori e quegli insulti razzisti li stavo sentendo solo io. Non ho avuto risposta”. Su questo aspetto la sindaca Angelini chiama il mondo del calcio a rispondere di questa indifferenza: “Dall’arbitro alla società ai vertici: questo mondo deve trovare la forza di debellare il razzismo”."Sei nero, devi stare zitto"
Atteggiamento simile il giovanissimo Artur, 18 anni, lo ha riscontrato nel guardalinee. “Gli ho chiesto di intervenire, ma niente”. Artur è stato bersagliato mentre stava effettuando il riscaldamento. “Mi hanno urlato che devo stare zitto perché sono nero, oltre a insultarmi in ogni modo possibile”. Nell’indifferenza della terna arbitrale Arthur, a quel punto in lacrime, si è visto costretto a interrompere il riscaldamento. “Non ce l’ho più fatta. Ho preferito tornare in panchina piuttosto che continuare a farmi urlare le cose peggiori che abbia mai sentito”.Razzismo, la piaga da debellare
“Si dice che siano comportamenti d’altri tempi - osserva la sindaca Daniela Angelini - ma ritengo, purtroppo, che siano anche dei tempi attuali. Il razzismo non appartiene al passato ma fa parte del presente ed è per questo che va contrastato con ogni mezzo e non si può restare indifferenti”.Come già accaduto lo scorso mese - quando Daniela Angelini aveva voluto incontrare Thomas Calegari, il cestista dei Dolphins Riccione insultato per il suo aspetto fisico -, anche in questo caso la sindaca ha accolto in Municipio i giocatori dello United Riccione per portare loro la solidarietà della città e per rompere quel muro di silenzio che troppo spesso cala su episodi del genere. “Qui non si tratta di difendere i colori di una squadra di Riccione ma quelli dell’umanità”, osserva la sindaca.
La situazione in tribuna è degenerata al punto che la delegazione riccionese è stata scortata negli spogliatoi dai carabinieri a partita ancora in corsa. “Questo non è calcio - conclude amareggiata la sindaca Angelini -, nulla di quanto successo domenica può essere accettato”