Riccione, turista massacrato di botte fuori dal bar: cameriere a processo

Riccione

La notte in cui fu ricoverato al pronto soccorso del Ceccarini fu trovato ubriaco e malridotto su un marciapiede di viale Torino. A suo dire, a ridurlo in quelle condizioni erano state le botte del cameriere di un locale dove aveva trascorso le ultime ore. Per il proprietario del bar e il presunto colpevole, invece, il turista britannico si era letteralmente massacrato cadendo da solo. Tesi difensiva abbracciata dalla Procura della Repubblica che aveva chiesto l’archiviazione del procedimento a carico del cameriere. Di tutt’altro avviso il giudice dell’udienza preliminare Manuel Bianchi che accogliendo l’opposizione all’archiviazione presentata dall’avvocato Luca Greco, legale della vittima, ha disposto l’imputazione coatta per lesioni gravi del dipendente stagionale del locale assistito nel procedimento dall’avvocato Elisa Pelaccia.


Il fatto storico

La vicenda di cui ora si occuperà il tribunale monocratico è andata in scena nel cuore della notte del 29 giugno dello scorso anno. Stando alla ricostruzione del 49enne turista britannico, probabilmente a causa dell’alcol ingerito come certificato anche dalle successive analisi in ospedale, non avrebbe raccolto i molteplici inviti ad uscire dal bar. Le tre erano abbondantemente passate e doveva chiudere. Con modi spicci, a un certo punto, sarebbe stato messo alla porta. È a questo punto che le due versioni differiscono. Il 49enne giura di essere state brutalmente pestato senza motivo dal cameriere. Il titolare del bar, invece, ha sempre detto che il suo dipendente era intervenuto quando il turista con una bottiglia aveva cercato di colpirlo; ma che comunque l’aveva solo diviso dal datore di lavoro. Barcollante per colpa del troppo alcol era poi caduto accidentalmente procurandosi serie lesioni al capo da cui, tra l’altro, perdeva sangue da un orecchio. Ricoverato al Ceccarini un’improvvisa crisi epilettica patologia di cui non avrebbe mai sofferto, aveva costretto i sanitari a trasferirlo d’urgenza alla Neurochirurgia del Bufalini dove è rimasto ricoverato per diverso tempo.

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