Riccione. Temperature a picco, tartarughe spiaggiate

Nei giorni scorsi era stato preannunciato: a causa dell’abbassamento delle temperature e delle mareggiate che hanno colpito le coste emiliano romagnole e marchigiane sono stati numerosi i recuperi di tartarughe marine in difficoltà. Essendo le tartarughe marine vulnerabili all’abbassamento della temperatura, a seguito del quale sviluppano una sindrome chiamata cold stunning, che ne può causarne la morte se non si interviene immediatamente, sono 5 gli esemplari per i quali la Fondazione Cetacea è stata chiamata da domenica ad oggi, e per i quali ha proceduto con il recupero e l’ospedalizzazione presso un Centro di Recupero Cura e Riabilitazione di Riccione.

Fondazione Cetacea Onlus, che ha la deroga ministeriale alla manipolazione, recupero e cura delle tartarughe marine lungo tutte le coste di Emilia Romagna e Marche, negli ultimi giorni aveva fatto un appello tramite mezzo stampa avvisando quanti, per ragioni sportive o di attività motoria si trovassero in spiaggia, a controllare la presenza di eventuali esemplari di tartaruga marina in difficoltà. Al contempo aveva organizzato un’attività di pattugliamento da parte dei volontari che negli ultimi giorni hanno battuto con solerzia i bagnasciuga di diversi comuni della costa. Michela, la piccolissima tartaruga recuperata in mattinata a Fano, località Fosso Sejore, è stata proprio individuata da un volontario in pattugliamento: questo ha permesso di intervenire per tempo e di portarla ancora in vita al Crtm. Altri 3 sono i recuperi, sempre nelle Marche, in collaborazione con la Guardia Costiera: due a Senigallia e una a Marzocca. Infine, la prima era stata recuperata domenica a Rimini, località Rivabella. Restiamo in allerta per le prossime ore.

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