Rispetto al nipote e agli altri due autori materiali delle tre rapine di cui erano accusati, ha deciso di giocare le sue carte davanti al Tribunale collegiale di Rimini. Il processo, con rito ordinario, non è proprio andato come pensavano lei e il suo difensore: dopo una camera di consiglio relativamente breve, infatti, la 47enne è stata condannata a 5 anni e 9 mesi di reclusione e al pagamento di 1.500 euro di multa. I giudici non hanno avuto dubbi nel riconoscere il suo ruolo fondamentale negli strappi dal polso di tre possessori di altrettanti preziosi orologi per un valore complessivo di poco superiore ai 60mila euro. Oltre ad avere la base di Cattolica, dove abita, i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Riccione dopo averla messa sotto intercettazione hanno scoperto che quando parlava col nipote al telefono di “bomboloni caldi” indicava possibili obiettivi.
I giudici le hanno concesso solo un piccolo sconto di pena: il pubblico ministero Davide Ercolani al termine della propria requisitoria per lei aveva infatti chiesto la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione.
La storia
L’ennesima batteria di banditi saliti dal Napoletano per mettere le mani su preziosi orologi, colpi molto spesso messi a segno su commissione, è entrata in azione la prima volta il 29 settembre del 2018. A farne le spese, un signore intento a fare una pedalata sul lungomare. Il bandito sceso da un ciclomotore gli aveva strappato un Rolex Daytona del valore di 10mila euro. Condannata e sodali hanno poi fatto perdere le proprie tracce per ricomparire l’8 giugno dell’anno successivo. Questa volta nel mirino della batteria c’è finito un Patek Philippe, modello Aquanaut del valore di 25mila euro circa. Per riuscire a metterci le mani lo scippatore materiale (che risulterà essere sempre lo stesso) non ha esitato a scaraventare a terra la vittima, un turista bolognese arrivato a Riccione per trascorrere il fine settimana in compagnia della fidanzata. Era poi fuggito in sella ad uno scooter che le indagini hanno rilevato essere intestato con altri 80 tra moto e auto a una nullatenente residente a Napoli. Scooter che una volta arrivato in Romagna era stato nascosto nella casa affittata dalla donna come base e rifugio della banda.
La terza e ultima rapina, quella fatale perché i carabinieri della Compagnia di Riccione li hanno arrestati subito dopo il colpo, è andata in scena il successivo 30 giugno. Anche questa volta i banditi hanno messo gli occhi su un secondo Daytona, un Oyster Flex, uno dei Rolex più ricercati (valore 25.650 euro), diventato status symbol perché indossato per decenni da Paul Newman, mito del cinema e pilota di auto di tutto rispetto. I carabinieri del Nucleo investigativo di Riccione, però, grazie alle indagini svolte per la rapina precedente, pochi minuti dopo li hanno catturati. Stesso destino toccato poco dopo alla basista, nonché sorella di uno di loro.