Riccione. Sconfinano per la partita di basket, multati 5 ragazzini

Riccione

Hanno attraversato il confine del comune di Coriano con l’esigenza di fare canestro a Riccione. Un’esigenza non «comprovata» nella casistica degli spostamenti. E così una partitella di basket tra amici, in tempi di pandemia e di colorazione arancione, è costata cara a un gruppo di cinque ragazzi tra i 17 e i 18 anni. Sono stati sorpresi a giocare in un campetto del quartiere di San Lorenzo. I giovani sono tutti residenti a Coriano con le proprie famiglie. Pagheranno la multa minima, 400 euro: i carabinieri della stazione di Riccione li hanno identificati e sanzionati in base alle normative anti-Covid.

A richiedere l’intervento sono stati alcuni cittadini, stufi di vedere l’eccessiva animazione nella zona, un piccolo parco con attrezzature sportive, luogo di ritrovo e socialità di ragazzi provenienti sia da Riccione sia da Coriano. L’amicizia e lo sport, in tempi normali, non conoscono confini.

La pandemia, però, impone il rispetto delle nuove regole a salvaguardia della salute di tutti. La pattuglia era già passata il giorno prima e aveva bonariamente invitato i ragazzi a evitare assembramenti e sconfinamenti. Stavolta i carabinieri hanno chiesto i documenti e sono andati fino in fondo. C’era da aspettarselo: la tentazione di tornare su quel campo di basket così a portata di mano è stata più forte della paura della multa. non per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per emergenze, e sempre avendo con sé l’autocertificazione. Ora, vediamo cosa rischia chi viola questo obbligo.

Uscire dal proprio comune di residenza, con la regione in “fascia arancione” e senza comprovate esigenze, può costare una sanzione che va da 400 euro a 1.000 euro. Addirittura, se lo spostamento avviene in auto le sanzioni possono aumentare fino a un terzo (quindi da 532 euro a 1.330 euro). È andata male anche alla ragazza riminese che è stata multata dai poliziotti di una volante: l’hanno sorpresa alla guida della macchina che vagava, a suo dire senza meta, alle tre di notte, violando il “coprifuoco”. «Sono uscita per un motivo di salute - ha detto lasciando scettici gli agenti - ho l’ansia di pandemia e non riuscivo più a dormire, né a rimanere in casa».

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