Riccione, piena di alcol e farmaci si inventa uno stupro

RICCIONE. Piena di alcol e farmaci, ha messaggiato al fidanzato in vacanza a Milano Marittima, dicendo di essere stata violentata da un turista russo. E' iniziata così, alle 15 di ieri, l'indagine lampo chiusa alle 2 della notte dagli investigatori dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Riccione: dopo che le evidenze cliniche hanno escluso rapporti sessuali violenti, la presunta vittima, una 36enne di Torino ospite di un hotel della Perla Verde, ha ammesso di essersi inventata tutto.

ALCOL E FARMACI

Lo ha fatto, hanno ricostruito i militari, dopo aver trascorso la notte assieme ad un italiano conosciuto lunedì. Dopo la baldoria è quindi scesa nella piscina dell'albergo dove alloggia ed ha iniziato a consumare calici di prosecco e bicchieri di vodka uno dietro l'altro cui ha aggiunto anche diverse pasticche di Lexotan. Quando i carabinieri l'hanno raggiunta dopo essere stati avvertiti dal fidanzato preoccupato dal messaggio ricevuto, tra le poche cose che era riuscita a ricordare della “violenza” sono state le tracce di sangue nella stanza, rivelatesi in realtà chiazze di rigurgito “color rosso” per via del cocomero mangiato. Non è da escludere che per la donna possa scattare la denuncia per procurato allarme

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