Riccione. Mea culpa di Caldari: "Abbiamo sbagliato, complimenti Pd"
Un pugno di voti l’hanno separato dal ballottaggio con la nuova sindaca di Riccione, Daniela Angelini. Passata l’amarezza, il candidato del centrodestra Stefano Caldari non si nasconde: «Sono stati più bravi, hanno fatto un lavoro enorme. Ci aspettavamo un 23/25%, ma una vittoria così schiacciante con il Partito Democratico al 30% ha stupito davvero tutti».
“La loro strategia vincente”
Caldari riflette senza remore sulle le dinamiche del voto, sull’astensionismo, sulle strategie e gli errori. A pagare – secondo l’ex assessore – è stata la perseveranza che, soprattutto il Pd, ha avuto nel promozionare il proprio programma, se vogliamo “old style”. Tanto da portare ad una cospicua presenza in consiglio dei partiti di “sinistra”, Pd e Coraggiosa, con 12 rappresentanti. «Durante la campagna ci siamo concentrati nel mettere in evidenza il lavoro fatto. Puntavamo sul senso di riconoscenza del cambiamento messo in atto; loro invece si sono concentrati in maniera attenta, costante, nella promozione sul campo ed evidentemente ha pagato. Da sportivo, quando vedo questo tipo di prestazioni, non posso che dar atto all’avversario della propria capacità».Una campagna... sul nome
La presenza della ex sindaca Renata Tosi, per alcuni aspetti, è stata forse eccessiva (da ex prima cittadina due delle tre civiche portavano il suo nome nel simbolo), ma secondo Caldari «ha inciso molto una propaganda contro Tosi, che è stata strumentalizzata. Siamo un paese strano, chiediamo che il ruolo delle donne capaci, forti, con carattere, sia portato in auge, poi ci si tira indietro; siamo per la meritocrazia e vorremmo che fosse apprezzato tutto il buono che è stato fatto per il bene della città».Secondo Caldari, però, la chiave va trovata nell’astensionismo. Se è vero che il 48% dei riccionesi non è andato a votare è anche perché «il Pd ha lavorato molto bene il Pd, facendo lo sforzo di portare quanta più gente possibile al voto. Cosa che noi non abbiamo fatto, non abbiamo trasmesso ai nostri elettori il senso di urgenza e l’importanza di recarsi alle urne. E mi dispiace: c’è bisogno di essere coinvolgenti, partecipativi».