Riccione. Lite in un locale, cameriere accoltella il cliente

Una parola di troppo, dopo le schermaglie iniziate all’interno del locale del Marano dove assieme agli amici con cui è in vacanza, aveva trascorso la serata. Sarebbe questo il movente dell’ennesima aggressione a mano armata di questa caldissima estate che ora costringe in un letto del Bufalini di Cesena, con una prognosi fortunatamente meno grave di quanto inizialmente temuto (se la caverà infatti in 30 giorni, salvo complicazioni), un 23enne albanese residente a Padova. A perforargli l’addome con una coltellata, un cameriere più vecchio di una manciata di anni originario della Tunisia, da tempo trapiantato nel Riminese.

Il fatto

Come detto, il fendente sarebbe stato sferrato dal magrebino al culmine di uno scontro prima verbale iniziato all’interno del locale sulla spiaggia pare per il comportamento tenuto dal ferito che non avrebbe gradito le reprimende fatte dal dipendente magrebino a causa del suo comportamento e di quello degli amici. Parole grosse che sarebbero continuate a volare anche quando il gruppetto di turisti ha deciso di andarsene. L’aggressore li ha inseguiti, raggiunti in viale D’Annunzio. Qui è iniziata una breve scazzottata. Gli amici del ferito stavano cercando di dividere i due, quando il tunisino ha estratto dalla tasca dei pantaloni il coltello, ha accoltellato il rivale e poi si è dato alla fuga. Sono stati alcuni testimoni del ferimento a lanciare l’allarme. Sul posto è subito arrivata una Gazzella del Nucleo radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Riccione e subito dopo i colleghi del Reparto operativo del comando provinciale. Mentre il ferito veniva soccorso e per lui il medico del 118 intervenuto disponeva l’immediato ricovero al Bufalini (dov’è ricoverato in medicina d’urgenza) e gli investigatori dell’Arma davano l’avvio all’indagine, l’aggressore si è presentato spontaneamente in caserma a Riccione. Trasferito a Rimini, all’alba ha potuto far ritorno a casa stringendo nelle mani una denuncia per lesioni personali aggravate.

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