Riccione, la festa del premio San Martino d'oro

Riccione

Il primo premio San Martino d’oro incanta la Perla verde. L’apertura della serata è affidata alla banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal maestro Massimo Martinelli, che allieta con i suoni dei fiati e le percussioni una sala Concordia attenta e affascinata. Ad essere premiati al Palas la simpatia e il carisma degli ambasciatori di Riccione Fiorello, Paolo Cevoli (presente alla serata) e Martina Colombari, ma anche, e non senza emozioni, l’operato di tanti riccionesi che non ci sono più e che con il loro impegno hanno fatto il bene della loro città. Il desiderio è quello di offrire un riconoscimento a coloro che, a loro modo, hanno fatto la storia di Riccione, proprio nell’anno in cui la Perla si appresta a spegnere le sue prime 100 candeline.

Oltre ai tre ambasciatori, i premiati per la prima edizione sono Roberto Casadei, Augusto Cicchetti, don Giorgio Dell’Ospedale, Marina Giannini, Jimmi Monaco, don Giovanni Montali, Guglielmo Petrucci, Spartaco Selva per la sezione alla memoria; poi l’associazione Arcione, la Croce rossa italiana, lo scrittore Edmo Vandi e il fotografo Epimaco “Pico” Zangheri e infine una menzione speciale per l’Arma dei Carabinieri. Ai primi San Martino d’oro è stata consegnata una statuetta del patrono realizzata dall’artista Marco Lodola con Giovanni Fra. Un simbolo che racconta la generosità e l’altruismo dei riccionesi e non solo che hanno ricevuto ieri sera il primo San Martino d’oro. Il primissimo ad essere premiato è stato don Giorgio Dell’Ospedale, carismatico parroco dei Santissimi Angeli Custodi, scomparso appena un anno fa a causa del Covid.

«Il premio San Martino d’oro rappresenta l’orgoglio, la fierezza, l’intraprendenza e la benevolenza che ci contraddistinguono in vari campi - ha detto la sindaca Renata Tosi -. Perché noi riccionesi siamo fatti così. Quando ci guida la passione, sia nella vita professionale o in quella personale, lasciamo dei segni e compiamo grandi cose. Nel rispetto della memoria di chi non c’è più ma ha lasciato un’impronta indelebile, nel ringraziare coloro che ancora oggi operano e sono al fianco dei cittadini e di quanti diffondono fuori confine il nome di Riccione, abbiamo voluto dedicare a San Martino patrono della città questo prestigioso riconoscimento». Un momento di grande emozione, aggiunge l’assessora delegata al Centenario Alessandra Battarra: «Entrare nelle case dei riccionesi, condividere gioie, ricordi e commozioni, è stata una grande occasione per toccare con mano la vita e il cuore delle persone».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui