Riccione, "il lavoro è un diritto, i tamponi ai miei dipendenti li pago io"

Riccione

«Nel rispetto della libertà individuale, abbiamo deciso di farci carico delle spese sostenute dai dipendenti per i tamponi. Il lavoro è un diritto, come lo è la libertà di scelta». Questa la frase postata sui social dal consigliere comunale ed imprenditore Alfonso Pellegrino, titolare di “Ingegni srl”, azienda che si occupa di progettazione e realizzazione di arredi nella Perla verde. Un bel risparmio per i suoi dipendenti, considerando che sul prezzo dei tamponi è ancora giungla, andando dai 15 euro circa in farmacia, sino ai 50 se vengono eseguiti in strutture private. La ditta baciata da quest’insolita iniziativa viene definita una «realtà dinamica specializzata in “progetti chiavi in mano”, nata dalla professionalità ed esperienza del socio fondatore con 20 anni di attività nel settore, che si avvale di professionisti specializzati». Raggiunto telefonicamente, Pellegrino preferisce non rilasciare dichiarazioni, limitandosi a dire che si tratta di una proposta a favore dei «dipendenti per non dare loro il peso di sentirsi obbligati a fare il vaccino ed al contempo per non far pesare sulla loro economia l’obbligo di fare i tamponi. Come azienda abbiamo semplicemente deciso di adottare questa scelta», segnala. E non aggiunge altro proprio perché ricopre anche il ruolo di consigliere di maggioranza e non vuole che «della questione si faccia una leva politica». A spezzare una lancia a suo favore interviene allora Renzo Crociati, segretario di Fillea Cgil Rimini, che esprime un «giudizio positivo, rispetto al progetto dell’imprenditore» Ed aggiunge: «A mio parere sarebbe anzi necessario estendere l’attività di tracciamento per tutti, vaccinati e non, perché questa è la chiave per contrastare il Coronavirus, oltre a seguire i protocolli che il sindacato ha sottoscritto con molti imprenditori del territorio». Tant’è vero che nel settore dell’edilizia «ne abbiamo siglato uno a livello territoriale che rafforza appunto le misure anti contagio anche nei luoghi di lavoro, dove non è presente un protocollo aziendale, vista la natura destrutturata del settore costruzioni». Come sindacato in tale ambito, nota Crociati, «proprio l’anno scorso abbiamo sottoscritto per Rimini un comitato anti Covid che dà indicazioni su quali misure adottare per il contrasto dei contagi». Ed entrando nello specifico spiega che «all’interno di tale comitato ci sono non solo le associazioni di categoria dei datori di lavori, ma anche quelle sindacali, oltre alla partecipazione dell’Ausl». Al momento al segretario non risulta tuttavia, perlomeno mettendo sotto la lente il proprio settore, che altri imprenditori abbiano adottato iniziative analoghe a quelle di Pellegrino.

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