Riccione, i dipendenti della Pol.Com: «Non ne possiamo più»

Riccione

I dipendenti della Pol.Com. Riccione hanno scritto una lettera aperta alla sindaca Tosi: "Siamo i lavoratori dipendenti e i collaboratori della Asd Polisportiva Riccione. Siamo quelli che fino a questo momento sono stati in silenzio aspettando che il contenzioso che la Vostra Amministrazione ha aperto con la nostra Associazione si risolvesse. Invece i mesi passano e nulla si sblocca, mentre noi continuiamo a prestare servizio (per quanto poco possibile in questo periodo di pandemia!) senza peraltro potere percepire compensi e stipendi perché all’Associazione manca il sostegno pubblico. Non ne possiamo più! Ci rivolgiamo a Lei non perché vogliamo capire il fine che sta alla base della Sua decisione di non rispettare il contratto con la PolCom. Non è questo il nostro compito. Ci rivolgiamo a Lei esclusivamente per invitarLa a fare la Sua parte in un momento così drammatico per la società tutta. Con la linea che ha adottato, ha pregiudicato anche il nostro diritto a ricevere la retribuzione per il lavoro che facciamo ogni giorno. E’ entrata a casa nostra e ha tolto qualcosa a tutti noi e alle nostre famiglie. Noi che ogni giorno rendiamo un servizio insostituibile per tutti i frequentatori dello Stadio del Nuoto, per tutti coloro che praticano svariati sport all’interno della Polisportiva e anche per la Città che, Le vogliamo ricordare, riceve dal nostro lavoro un innegabile riscontro di immagine ed economico in occasione delle tante manifestazioni.

Siamo stanchi di aspettare e molti di noi non ne hanno più la forza. La pandemia ci costringe per la maggior parte del tempo a casa, chi con qualche ristoro statale, chi con la cassa integrazione: in entrambi i casi con quello che prendiamo si fa a malapena la spesa per campare la famiglia. Ci chiediamo con qualche coraggio Lei, come prima cittadina di Riccione, abbia deciso di non sostenere l’Ente sportivo più importante della Sua Città, proprio in un momento di difficoltà come questo in cui lo sport nazionale è fermo, senza una prospettiva di riapertura. In questi mesi non ci siamo mai sottratti al nostro lavoro, permettendo a circa 500 atleti agonisti di frequentare lo Stadio del Nuoto per gli allenamenti e lo svolgimento degli eventi nazionali in programma. Lo abbiamo fatto volentieri perché amiamo il nostro lavoro, consapevoli però che le casse della società sono vuote come le nostre tasche. Fino a dicembre siamo stati pagati e per questo vogliamo ringraziare anche chi ci ha sostenuto attraverso la raccolta fondi, ma ora non possiamo più aspettare. I mesi passano e nonostante gli sforzi della Società sportiva, il sostegno di questa Amministrazione non arriva. Il tempo delle parole è finito. In questi giorni si stanno svolgendo qui da noi i Campionati Assoluti Primaverili che per molti atleti nazionali rappresentano l’occasione per realizzare il sogno della partecipazione alle imminenti Olimpiadi. Ci sarà probabilmente anche per Lei l’occasione di presenziare al loro fianco al momento della consegna delle medaglie e dei titoli conseguiti. Ci chiediamo, con qualche animo ha varcato il cancello dell’impianto natatorio sapendo di avere deliberatamente minato la serenità, le aspettative ed i sogni di tutti noi? Come godersi il plauso degli astanti sapendo di aver gravemente mancato ne confronti dei lavoratori della PolCom? Noi siamo sicuramente soddisfatti del nostro lavoro mentre non crediamo che il Suo sarà vero giubilo. Togliendo sostegno a noi, mancherà sicuramente qualcosa anche a Lei".

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