Riccione, i bagnini: "Servono le forze dell'ordine di notte in spiaggia"

Riccione

Controlli notturni delle «forze dell’ordine sulla battigia». È quello che chiede a nome dei suoi associati, Diego Casadei, il presidente della Cooperativa bagnini di Riccione, tornando a parlare del tema “sicurezza”, quando agosto è alle porte. «Serve una pattuglia che, a bordo di un fuoristrada, possa presidiare la zona dal confine sud al Porto e poi dal confine nord al Porto. E viceversa». Controlli del genere risulterebbero «un deterrente preventivo, anche perché i ragazzi che, nonostante i divieti, passano la notte in spiaggia, scelgono le prime file di lettini», commenta Casadei. Che precisa beninteso di apprezzare «il grande lavoro svolto, non solo d’estate, da polizia, carabinieri e municipale, sebbene con l’organico sottostimato».

Vigilanti da 25 anni sull’arenile

Con toni altrettanto pacati, Casadei affronta anche un altro tema scottante. Ovvero il contributo di 40mila euro messo in campo dal Comune per rafforzare la sicurezza cittadina e contribuire, nello specifico, al reclutamento di guardie giurate per “sorvegliare” viale Ceccarini e viale Dante, come richiesto dai titolari delle attività. Infatti nello svolgimento dei servizi, gli agenti della polizia locale saranno affiancati da guardie giurate, in collaborazione con i locali dei viali centrali, specie bar e ristoranti ed in particolare in orario notturno. Ma in proposito la riflessione di Casadei è lapidaria: «La vigilanza in spiaggia è una scelta. Non è e soprattutto non deve essere un obbligo, - spiega - tuttavia i bagnini di Riccione la garantiscono da oltre un quarto di secolo, a proprie spese». E scendendo nei dettagli aggiunge che «la grande maggioranza degli stabilimenti si affida a istituti specializzati con personale debitamente formato». Inoltre, puntualizza che nell’attuale situazione legata alle normative Covid, «numerosi bagnini hanno assunto personale per il rimessaggio, le pulizie e la disinfezione delle attrezzature, tutte operazioni che vengono svolte giocoforza di notte». Chiarito questo, ribadisce che lui e gli associati «sono consapevoli che si tratti di situazioni diverse, perché in un caso si parla di controllo delle strade pubbliche, nell’altra di realtà e attrezzature private, ma essendo i bagnini i più virtuosi nel controllo del territorio, un riconoscimento anche tangibile non dispiacerebbe. Essere presi in considerazione in qualche modo sarebbe bello», rimarca. Anche perché «come ogni anno, si è già registrato qualche episodio di vandalismo, per il grandissimo afflusso di minorenni che in nottata si riversano sulle spiagge, nonostante l’accesso sia off limits, dall’una alle 5». La chiave di lettura di simili comportamenti «è la chiusura dei locali notturni, nonché la mancanza di altri sfoghi. Ma non bisogna dimenticare che crea problemi – conclude - soprattutto nelle spiagge libere che sono all’incirca una decina».

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