Riccione, gli sfondano il cranio per rapinarlo al bancomat

Gli sfondano la testa per rapinargli 280 euro. È caccia serrata a Riccione alla feroce baby gang che nella prima serata dello scorso 1 marzo (ma solo ieri se ne è avuta notizia), ha aggredito Mattia Gelada che ha rischiato di morire per le botte subite.
Erano del 18,15 quando il 39enne, di professione chef in un ristorante della Perla Verde, padre di due figli, esce dalla tabaccheria di corso Fratelli Cervi dove ha ritirato 400 euro dalla famiglia. Nella rivendita, farà scrivere nella denuncia presentata ai carabinieri, era stato costretto a rimanere un po’ più del previsto ed aveva notato due giovanissimi clienti. Non saprà però dire se hanno avuto un ruolo nell’aggressione di cui sarà vittima. Fatto sta che dopo aver comprato quattro pacchetti di sigarette, messi 100 euro nella tasca sinistra dei pantaloni e altri 280 nel giubbotto, inforcata la bicicletta, si è incamminato verso casa. Un paio di pedalate ed alle sue spalle si sono alzate le voci di un gruppetto di ragazzini, che hanno iniziato ad insultarlo. Uno di loro, il più giovane o almeno lui ha detto di avere 14 anni, si è staccato dal gruppetto e tra un epiteto e l’altro, dopo aver “rimproverato” la vittima perché a suo avviso lo stava invitando ad imparare l’educazione, gli ha “chiesto” di consegnare i soldi appena ritirati. Al diniego, farà verbalizzare agli investigatori dell’Arma, è stato accerchiato ed aggredito alle spalle. Finito a terra dopo una prima scarica di colpi, il pestaggio è continuato a suon di pugni e calci. Gli hanno letteralmente rotto la testa.

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