Riccione, ex cacetta in vendita a 980mila euro «Il Comune doveva ottenere di più»

Riccione

RICCIONE. «Vendesi villa unifamiliare in viale Ceccarini 6. Unica nel suo genere per posizione rispetto al mare e alla vicinanza con la zona più ambita di Riccione. Interamente da ristrutturare». Trattasi della ex cacetta annessa originariamente a Villa Mussolini. L’annuncio di vendita è pubblicato su un noto sito immobiliare: la richiesta è di 980mila euro, il Comune l’ha venduta a 600mila euro a un’immobiliare di Milano. «E’ stata venduta in un momento in cui non ce n’era bisogno, si poteva tenere e aspettare di ottenere una cifra superiore», commenta Alberto Arcangeli, segretario del Pd. «La richiesta della agenzia immobiliare, anche se non è stata ancora venduta, indica qual è il prezzo di mercato. Ripensando alla ex camera del lavoro, l’amministrazione non è che fa dei begli affari; anche in quel caso l’immobile in viale Ceccarini alta è stata venduta per un tozzo di pane».

L’ex sede della Cgil nel 2018 è stata pagata 800 mila euro, esattamente la metà della base d’asta. «Credo che nel portare a termine certe operazioni immobiliari è necessario essere più oculati - prosegue Arcangeli -, si parla infatti di beni che sono della comunità e quindi di tutti i cittadini. La vendita poi dovrebbe essere legata a un progetto, a un’idea di come investire i proventi, che nell’amministrazione non ha: le vendite lasciano il tempo che trovano».

Tre aste andate a vuoto

La vendita dell’ex cacetta è avvenuta dopo tre aste del Comune andate a vuoto, l'immobile di via Latini nel 2016 era stato inserito nel Piano delle alienazioni per 720mila euro, ma senza aver suscitato interesse da parte di investitori; in quello precedente al 2014 il suo valore era valutato in 1 milione di euro. L’immobile è sottoposto al vincolo storico culturale, l'amministrazione per facilitarne la vendita ha definito un cambio di destinazione d'uso, aprendo la possibilità di utilizzare la struttura per fini residenziali e commerciali. L’immobile è costituito da 14 stanze, e relativa pertinenza parzialmente recintata. La superficie lorda della costruzione principale è di 270 metri quadrati, oltre a 39 metri di manufatto accessorio al piano terra, 16 di terrazzo al piano primo e a 143,5 metri quadrati di corte scoperta.

Perizia e ok del Consiglio

Sulla questione, la sindaca Renata Tosi, spiega che «sulla cacetta stiamo concludendo in questi giorni il rogito: lunedì prossimo (oggi, ndr) infatti si definirà il saldo dell’acquisto dell’immobile del quale finché non sarà stato completato l’iter legale per la cessione, la proprietà del bene non è stata ancora passata formalmente e legalmente di mano». Per questo motivo, stando alla posizione della prima cittadina, «non è possibile quindi che lo si possa mettere sul mercato a quelle cifre, senza neanche l’approvazione di un progetto. Sembra piuttosto un modo come un altro per gettare polvere negli occhi e offuscare le azioni chiare e limpide dell’Amministrazione. Noi, inoltre, siamo andati alla vendita dopo un’autorizzazione del Consiglio comunale avallati da una perizia».

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