Riccione, era un minore l'autore di scippi e rapine in serie VIDEO

La sera dello scorso 3 marzo, i carabinieri di Riccione lo avevano arrestato mentre fuggiva con la borsa dell'ultima vittima stretta tra le mani. Il minorenne, rampollo di una benestante famiglia riccionese, il giorno seguente al Gip del tribunale dei Minori di Bologna si era cosparso il capo di cenere, aveva riconosciuto il proprio errore e così, dopo una sola notte, in cella di sicurezza, era stato affidato a una comunità di recupero.

Non immaginava di essere ancora nel mirino degli investigatori della Perla Verde perché ritenevano quella di viale Diaz, fosse solo l'ultima di una lunga serie di azioni criminali che lo aveva visto protagonista. In particolare, dallo scorso dicembre, erano stati messi a segno numerosi colpi, tra tentati furti in abitazione, scippi di borse e cellullari fino alla consumazione di due vere e proprie rapine, il primo ed il 3 marzo. Tutti colpi messi a segno da un bandito solitario, così l’attenzione degli investigatori si è concentra nella ricerca di elementi e dettagli utili a comprendere l’identità del soggetto. Attività di ricerca che ha avuto una improvvisa accelerazione grazie ad un episodio certamente surreale. Era il 13 febbraio scorso alla stazione carabinieri di Riccione, quando il minorenne accompagnato dai propri genitori, si è presentato per riconsegnare un’importante somma di denaro che, dal racconto fornito anche a mamma e papà, aveva casualmente rinvenuto. Una somma che ha subito insospettito perché corrispondente al totale del denaro frutto del bottino di due distinti scippi. I carabinieri hanno così analizzato le immagini di un furto di uno zaino, consumato su un autobus proveniente da Morciano e diretto a Riccione il 9 febbraio scorso contenente 120 euro e le hanno comparate con quelle relative allo scippo di una borsa contenente 355 euro avvenuto il giorno seguente a Riccione. Le risultanze dell’attività di analisi sono state quindi messe accanto alle immagini videoregistrate dall’impianto di sorveglianza della caserma dove il giovane si era presentato con i genitori e sono stati trovati i riscontri del caso: quando ha restituito il denaro il ragazzo indossava le stesse scarpe e lo stesso giubbotto dello scippatore. Così a ritroso gli investigatori sono riusciti a ricollegare il giovane ad altri episodi ed in particolare un tentato furto in abitazione consumato a Riccione il 20 dicembre 2020, gli scippi di un cellulare e di due borse commessi a Riccione il 27 dicembre, il 10 febbraio e il 27 febbraio e una rapina il 1 marzo.

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