Riccione dice addio a Giuseppe Caranna, rappresentante di gioielli e anima della città. Si è spento «dopo un lungo decadimento fisico peggiorato negli ultimi mesi» il noto imprenditore di origine siciliana che da 60 anni abitava nella Perla.
A tracciarne un ricordo di Giuseppe, 83 anni, è il figlio 46enne Yuri, imprenditore nell’ambito turistico. «Mentre ci apprestavamo a trasferirlo in un’altra struttura, Caranna, come voleva esser chiamato anche dai figli, ha contratto prima il Covid e poi la polmonite spirando all’ospedale cittadino».
Un personaggio molto conosciuto, perché ha lavorato come rappresentante di preziosi. Fin da giovane è stato attratto dal mondo dell’oreficeria «a cui si era dedicato con successo, apprezzato anche da Baleani a Bartorelli». A seguire le sue orme è stato il figlio maggiore, il 49enne Ivan, incastonatore di pietre preziose. «Era un abituale frequentatore dei locali della zona tant’è che – spiega Yuri – nel listino del “Blue bar” di Mimmo e Michele compare l’aperitivo Caranna che si può richiedere peraltro, servito al momento, anche al “Victor” di Elio». Quanto al carattere «aveva la battuta sempre pronta e con l’inconfondibile accento siciliano faceva da paciere, oltre che – prosegue ancora il figlio – da arbitro di calcio in squadre amatoriale». «Dopo una gioventù da latin lover, si era innamorato perdutamente di Paolina Bergamo, torinese in vacanza a Riccione, con cui era convolato a nozze nel 1960». Giuseppe lascia i familiari tra cui le nuore, Francesca e Lara e l’adorato nipote, Giammarco, figlio di Yuri. Al momento non sono stati decisi né il luogo né la data dei funerali. CARLA DINI