Riccione, una donna racconta la sua odissea «Vessata per due anni al lavoro»

RICCIONE. «Sono contenta che la mia storia venga raccontata» dice Maria. «Sono stata vessata per due anni sul posto di lavoro, parlarne mi rinfranca e mi conforta». La vicenda della 48enne è stata al centro della conferenza di approfondimento martedì al Palazzo del turismo dal titolo Donne e Lavoro organizzata dalla commissione Pari opportunità.
La storia
«Da 25 anni lavoro nella stessa azienda, mai avrei pensato di dover piangere sul lavoro, di prendere gli schiaffoni. Tutto ha inizio nel 2017 – sottolinea Maria – quando vengo sostituita nelle mansioni, diciamo così, di responsabile da un nuovo responsabile. Per motivi che mi sfuggono, ma penso siano legati al fatto che prima ero io a ricoprire quello stesso ruolo e temeva una qualche rivalsa da parte mia, ha iniziato a trattarmi male. Insulti come stai zitta tu sei una donna, non capisci nulla. Oppure se non smetti di parlare ti faccio male, oppure tu sei ignorante e stupida, erano all’ordine del giorno».Maria spiega che continuava «a sopportare perché avevo bisogno di lavorare avendo anche una figlia». E aggiunge: «Tutto ciò è andato avanti fino a quando sono stata aggredita fisicamente. Una mattina iniziata male, dopo avermi insultato, mi ha anche schiaffeggiata. Un manrovescio, che mi ha lasciato il segno delle nocche sulla guancia. Se ci penso mi viene ancora da piangere, e quello che mi ferisce di più, è che le colleghe non sono state dalla mia parte. Grazie all’aiuto del sindacato Uil, ho reagito, ci sono stati degli incontri in azienda, con l’aiuto della Uil e dopo l’aggressione fisica ho sporto denuncia.
Ma al processo che ne è seguito, i colleghi hanno testimoniato a favore del capo. E io ne sono uscita ancora una volta vittima. Per fortuna ho una bella famiglia e una figlia alla quale sto insegnando ad essere veramente tosta».