Riccione. Diportisti sotto sfratto: scatta il ricorso al Tar

Riccione

Concessione per gli ormeggi al porto, Adina e Cooperativa Azzurra presentano ricorso al Tar contro il Comune. Ad illustrare la questione Remigio Cattarinetti, rappresentante della società Adina, nonché presidente in stand by della Consulta del porto di Riccione. Cattarinetti si è infatti dimesso quest’estate ma resta in attesa delle decisioni del Consiglio fissato in videoconferenza alla fine del mese.

La Coop Adina

«La concessione per gli ormeggi scadeva in tutta Italia il 31 dicembre 2020, – spiega – ma anche per effetto dell’emergenza pandemica tutto è rimasto sospeso». Fatto sta, dichiara, che il «Comune di Riccione non ha rinnovato le concessioni né ad Adina, né alla Cooperativa ormeggiatori Azzurra, ovvero a chi gestiva gli ormeggi del porto canale a monte del primo ponte». Al riguardo «non abbiamo ricevuto niente di scritto, ma ci hanno spiegato che esisteva una legge pregressa che intendevano far rispettare. Tradotto. Quel tratto non era più sottoposto al Demanio marittimo, bensì a quello idrico, a cui abbiamo dunque rivolto le nostre richieste. Senonché dopo una determinata attesa ci hanno risposto picche, perché la concessione era stata assegnata all’altro concorrente in ballo, ossia il Comune di Riccione».

Intanto, prosegue nella sua ricostruzione Cattarinetti, la sindaca Renata Tosi «senza alcun atto ufficiale, ma con una promessa verbale, ci ha detto che potevamo ormeggiare ugualmente. Il presidente di un’associazione, però, non può restare con il fiato sospeso». Quindi «siamo rimasti d’accordo che avremmo regolarizzato in gennaio la nostra posizione con l’amministrazione. Nel frattempo però abbiamo scoperto – afferma – che i termini per presentare un eventuale ricorso sarebbero scaduti il 31 dicembre 2021», così all’ultimo secondo è stata presentata l’istanza per il rinnovo della concessione.

Adina aveva ormeggiato 56 barche nel canale, e qualche diportista nell’incertezza ha già chiesto posto altrove. Ora, quanto a tempistiche, rileva: «Siamo agli sgoccioli per effettuare nei tempi il riposizionamento delle barche, le varie procedure e il rinnovo delle tessere, come associazione sportiva affiliata al Coni. Al momento attendiamo l’incontro tra gli avvocati, il dirigente comunale e il responsabile del Demanio». L’auspicio, conclude, è arrivare ad un accordo, «anche perché siamo un paese di mare e il porto è una bella cartolina per turisti e residenti. Del resto per noi sono più le richieste, che arrivano da tutta la penisola, rispetto alle disponibilità, tant’è che ho una lunga lista di attesa».

La Coop ormeggiatori Azzurra

In linea la Cooperativa ormeggiatori Azzurra Riccione che conta «dalle 90 alle 100 barche». E dichiara tout court: «Siamo rimasti spiazzati perché prima e dopo l’estate avevamo avuto diversi incontri proprio con la sindaca Renata Tosi la quale aveva garantito che per un anno la concessione sarebbe stata rinnovata. Ora abbiamo messo tutto in mano ai legali». Riguardo al masterplan del nuovo porto commenta: «In un primo momento avevano detto “via le barche dal canale, tutte nei silos”, poi vista la reazione pubblica contraria, sono tornati sui loro passi. Ma le banchine verranno alzate fino a 1,70 metri, perciò mi chiedo: come si farà ad accedere alle barche? Ancora prima delle decisioni sui lavori, aspettiamo le sentenze, resta il fatto che questa non è una bella reclame per Riccione, sebbene la nostra sia una concessione storica tramandata dai vecchi pescatori, ed io sia socio da 35 anni», allarga le braccia».

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