Riccione. Il camping: niente razzismo, non voleva pagare. Ma lui nega

Riccione

RICCIONE. Nega che possa essersi trattato di un episodio di razzismo
Adriano D'Andrea Ricchi, l'amministratore delegato di Riccione Gest, società di gestione del camping riccionese accusato da un ragazzo italiano ma origini dello Sri Lanka di non essere stato fatto entrare perché nero. Secondo D'Andrea Ricchi "i fatti non corrispondono al vero". La tesi dell'amministratore delegato è che il ragazzo, che doveva entrare per fare visita a un'amica già alloggiata nel campeggio, Guendalina Bocellari , si sarebbe rifiutato di farsi registrare e di pagare la quota di 10 euro.

"Nel negare l’accesso al campeggio a Iren Perera, in visita ad amici, non c’è stato nessun intento razzista. Perera ha rifiutato di effettuare regolare registrazione e di pagare la quota di 10 euro prevista dal regolamento del camping per l’ingresso giornaliero.  Il rispetto delle regole quali registrazione e conseguenti controlli sono uguali per tutti indistintamente. Gli addetti alla reception hanno agito correttamente nel rispetto delle norme: nessun commento razzista è stato pronunciato dal personale del campeggio".

Contattata nuovamente dal Corriere Romagna, Guendalina Bocellari, la ragazza milanese che ieri ha denunciato l'episodio di razzismo e che era alla reception del campeggio insieme a Iren Perera, ha confermato la versione iniziale, ovvero che "non è stato fatto entrare perché nero" e che sarebbe stato allontanato con "parole sgarbate" ed "epiteti razzisti". Anche perché, come aveva assicurato da subito, Perera ha mostrato più volte la carta di identità per la registrazione - assicura la ragazza - e si è detto pronto a pagare i dieci euro per l'ingresso giornaliero. Sul posto erano intervenuti anche i carabinieri.

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