Riccione. Annegato in piscina: autopsia per svelare il mistero
Diongue Madlaye si è buttato nella piscina del Grand hotel di Riccione per aiutare la cugina in difficoltà - come lei stessa ha raccontato alla fidanzata del 21enne senegalese - senza sapere di essere affetto da Covid. Se è stato il virus a causargli quelle difficoltà respiratorie che sempre la ragazza salvata sostiene d’aver notato quando, raggiunto il bordo vasca grazie all’aiuto del ragazzo, lo ha visto respirare affannosamente, dovrebbe emergere nell’autopsia che sarà eseguita martedì mattina. Esame autoptico che si terrà all’ospedale Bellaria di Bologna, centro attrezzato per eseguire gli accertamenti sui corpi di pazienti colpiti da coronavirus. All’esame sarà presente anche il professor Sabino Pelosi, docente dell’istituto di Medicina legale di Modena nominato dall’avvocato Alessandro Petrillo consulente di parte della famosa struttura alberghiera. Sarà invece l’avvocato Massimiliano Orrù, a seguire la famiglia del ragazzo. «Il papà è venuto da me perché vuole fare chiarezza su quanto accaduto a suo figlio, senza dover apprendere le notizie da fonti non ufficiali». Intanto ieri pomeriggio su delega del pubblico ministero Paolo Gengarelli i Nas dei carabinieri di Bologna si sono presentati negli uffici della direzione del Grand hotel per acquisire tutta la documentazione riconducibile alla gestione della piscina che da tempo sarebbe stata affidata ad una società esterna.