Riccione. Al Nikka fogne a cielo aperto, il Comune lo chiude

Riccione

Fogne a cielo aperto al Nikka, il Comune dispone l’immediata chiusura del locale. La Polizia municipale il 5 agosto scorso ha fatto partire una segnalazione al servizio Ambiente e al Suap segnalando la presenza dello scarico di liquami in piazzale Azzarita che deriva dai servizi igienici del locale. Dall’esito dei controlli effettuati da Hera, risulta che l’immobile è privo del necessario nulla osta all’allaccio alla rete fognaria. Non risulta esserci neanche la certificazione di conformità edilizia e agibilità. Il Comune ha quindi proceduto in via di autotutela, con un provvedimento di divieto di prosecuzione delle attività all’interno dello stabile per la mancanza dei requisiti e presupposti di legge sia in materia edilizia che ambientale. Il provvedimento del Comune avrà efficacia fino a quando nel locale verranno ripristinate le adeguate condizioni tecniche e igieniche. L’ex Pepenero ha avuto una storia molto travagliata. Sequestrato nell’agosto del 2013 dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta che aveva coinvolto i gestori, il locale che rientra all’interno di un fallimento è stato affidato al Tribunale di Rimini. Un provvedimento del gip e la mediazione della sindaca Renata Tosi aveva portato al cambio di destinazione d’uso. Fino alla fine del 2016 è stato un punto di riferimento per i balli latini, dopo la chiusura il locale ha aperto come club&lounge bar.

Le irregolarità negli anni

Nel corso degli anni sono state diverse le irregolarità riscontrate dalle autorità: l’ultima a inizio 2020 un sopralluogo della Commissione comunale associata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo aveva evidenziato diverse carenze per quanto riguarda gli impianti elettrici, la funzionalità dei bagni, la prevenzione incendi e della generale tenuta della struttura. La licenza venne sospesa nel gennaio scorso. Nell’agosto 2018 il questore firmò l’ordine di chiusura di 15 giorni per motivi di ordine pubblico. Lo stop era da ricollegare all’episodio di cronaca che ha visto come protagonista un buttafuori che lavorava nel locale, pizzicato dagli agenti a spacciare stupefacenti. Nel gennaio 2019 la somministrazione di alcolici a ragazzini erano costati venti giorni di chiusura, e un’altra chiusura era scattata dopo una violenta scazzottata che aveva fatto accorrere i carabinieri nel cuore della notte.

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