Riccione. Accordo fatto tra Comune e Polisportiva: arrivano i soldi

Riccione

Pace fatta: i contributi saranno versati e la piscina non chiuderà. La scontro scoppiato lo scorso anno tra l’Amministrazione della Perla e la Polisportiva comunale Riccione sembra infatti rientrato: il Comune ha messo in cantiere il versamento di centinaia di migliaia di euro che non erano stati versati nei mesi scorsi. Soddisfatto il presidente Giuseppe Solfrini: «La recente accelerazione sulle trattative ha portato all’attesa svolta, fino all’epilogo con l’incontro di venerdì dal notaio».
In sintesi il Comune di Riccione verserà dal 1° ottobre al 1° novembre «un importo che si aggira sui 270mila euro, che è il saldo del 2020 e del 2021». Solfrini lo chiarisce e aggiunge: «Abbiamo ottenuto quello su cui era determinata la Convenzione». Ma non solo. «C’è una determina dirigenziale – spiega il presidente - che stanzia per il 2021, 2022 e 2023, oltre al contributo di gestione, già predeterminato, ossia circa 220mila euro, la cifra di 25mila euro annui, come contributo per spese accessorie e manutenzione». Cifre che per il 2022 e 2023 «saranno versate negli anni di competenza, mentre il saldo per l’anno in corso dovrebbe arrivare probabilmente entro fine anno», nota. Senza questo punto fermo nella complicata vicenda costellata anche di toni forti, la Polisportiva sarebbe riuscita ad andare avanti «facendo economie in tutti i modi solo fino alla prossima primavera», perché, come ricorda il presidente «abbiamo dovuto affrontare momenti difficilissimi, come il periodo delle chiusure da ottobre sino a fine maggio 2021. E non dimentichiamo che tutto ancora dipende dall’andamento pandemico».

Solfrini poi precisa: «Intanto essere arrivati alla conclusione della questione è positivo tanto per la Polisportiva che per lo Sport in generale. Ringrazio dunque chi ha contribuito a chiuderla: tutti i miei colleghi del Direttivo, in particolare l’avvocato Federico Pandolfini, ma anche la dottoressa Cinzia Farinelli e quanti in seno all’Amministrazione hanno prodotto questo traguardo». Perché, ribadisce Solfrini, quello che «interessava alla Polisportiva era solo questo: risolvere la questione nel nome dello Sport». Ora le energie sono tutte incanalate verso nuove progettazioni. «La prossima consiste nel far della Polisportiva un Centro federale di sport paralimpici», annuncia. Lo stimolo iniziale è stato aver «prima nuotatori e poi vari tuffatori disabili - fa presente – e riflettere sulle recenti Olimpiadi, perché spesso serve un detonatore esterno per dar gas alle idee». L’obiettivo finale? Creare le condizioni perché questi giovani possano praticare sport, se poi vorranno dedicarsi all’agonismo benissimo». L’altra iniziativa al via da «lunedì, salvo imprevisti, è aprire un centro tamponi nella struttura. Il ritardo è dovuto alla recente circolare del Ministero della salute, dove si spiega che i test salivari non sono ritenuti idonei per il rilascio del green pass». Inoltre visto che il costo «va a incidere sul bilancio delle famiglie, la Polisportiva – conclude - sta lavorando con un ente no profit per calmierare i prezzi da corrispondere alla Pegaso».

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